il caso
Emiliano dopo le polemiche per l'auto-nomina al Petruzzelli: «È temporanea, così poi deciderà il mio successore»
«Ho concordato con il mio possibile successore - con chi potevo, non so chi candiderà il centrodestra - di non nominare nessuno in particolare, tutto qua»
«Per evitare di nominare per 5 anni una persona che poi non corrispondeva all’identikit del mio successore, ho concordato con quello che potevo concordare, perché non so il centrodestra chi candiderà, però ho concordato con il mio possibile successore di non nominare nessuno in particolare, di fare questa nomina temporanea in modo tale che poi quando lui, insomma o lui o lei, diventeranno presidenti, potranno nominare chi vogliono. Tutto qua». Così il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, ha spiegato il perché ha firmato il decreto di nomina per se stesso, nel consiglio di indirizzo della Fondazione lirico-sinfonica Petruzzelli e Teatri di Bari. Un passaggio che ha spinto il ministero della Cultura a chiedere verifiche e chiarimenti e con il successivo intervento dell’Anac.
«Era una cosa risaputa - ha aggiunto Emiliano - che tutti conoscevano. Non ha nessuna funzione di gestione, è solo un ruolo di natura onorifica però bisognava fare la nomina subito perché bisogna nominare il sovrintendente. È chiaro, quindi, che le nomine andavano fatte». «Se avessimo nominato un’altra persona - ha concluso il presidente - avrebbero fatto le stesse polemiche dicendo che Emiliano a tre mesi dalla fine del mandato ha nominato per cinque anni un’altra persona. Come la fai la sbagli con questi»