Le conseguenze

La grana per Emiliano rimasto senza numeri. Oggi vertice di maggioranza: l’ipotesi di un rimpasto in giunta

Michele De Feudis

Stamattina una riunione dei segretari politici della forze del centrosinistra e della formazioni civiche, insieme ai capigruppo

L’inchiesta della Procura di Lecce complica non solo l’ultima fase del mandato del governatore Michele Emiliano ma anche la costruzione dell’alleanza che supporterà il prossimo candidato presidente Antonio Decaro. Le dimissioni dell’assessore Alessandro Delli Noci, con il suo abbandono del Consiglio regionale (al suo posto subentra il forzista Antonio Raone), rendono davvero esigua numericamente la maggioranza di centrosinistra, ormai completamente dipendente dall’appoggio esterno del M5S.

Per valutare gli scenari legate al terremoto giudiziario, stamattina ci sarà una riunione dei segretari politici della forze del centrosinistra e della formazioni civiche, insieme ai capigruppo: in agenda non solo la questione della coesione della maggioranza ma anche il destino della riforma dello Statuto e dell’abrogazione della legge anti-sindaci, provvedimento a cui tiene molto Decaro, al fine di favorire la discesa in campo di primi cittadini suoi sostenitori. Allo stato la coalizione di Emiliano conterebbe su 25 consiglieri più lo stesso presidente, ma deve fare i conti con i mutevoli orientamenti di alcuni eletti (Stellato nelle comunali di Taranto ha sostenuto il candidato della Lega Francesco Tacente). Nell’opposizione il centrodestra conta su 19 voti, più Anita Maurodinoia e Antonella Laricchia (grillina dissidente) che vanno incluse nelle minoranze, mentre acquisiscono ulteriore peso i quattro eletti 5S vicini a Giuseppe Conte.

La giornata di ieri è stata cadenzata dagli aggiornamenti connessi all’interrogatorio dell’assessore Delli Noci. Emiliano, con tutta probabilità informato in anticipo degli orientamenti del suo assessore, ha appreso del passo indietro ufficiale mentre incontrava a Bari alcuni dirigenti della Sanità. Il politico salentino si è congedato con una lettera molto accorata e poi sui social ha spiegato così il suo congedo dall’esperienza in giunta: «I fatti duri e dolorosi di questi ultimi giorni mi impongono una scelta altrettanto dura e dolorosa. È dunque con profonda amarezza, ma con convinzione e determinazione, che questa mattina, prima di rendere l’interrogatorio davanti al Giudice, ho rassegnato irrevocabilmente le mie deleghe assessorili grazie alle quali il presidente Emiliano mi ha onorato di rappresentare in questi anni la Regione Puglia in Italia e nel mondo. Mi sono dimesso anche da consigliere regionale». Poi ha aggiunto «Aspetto che la giustizia faccia il suo corso, con la massima fiducia nei confronti della Magistratura. Attendo la decisione del Giudice dopo l’interrogatorio e sono pronto ad affrontare quello che verrà certo della correttezza del mio operato. A coloro che mi sono vicini e credono in me dico grazie per aiutarmi a rimanere in piedi, con la schiena dritta e lo sguardo lungo».

La rinuncia all’impegno politico-amministrativo è sofferta: «Lascio ruoli che ho svolto quotidianamente con passione, impegno, serietà, con il massimo rispetto per le Istituzioni e con la responsabilità di dover e poter governare per il bene della mia comunità, della provincia che mi ha eletto e della Puglia tutta intera. Una decisione che devo prima di tutto alla serenità della mia famiglia, a Paola, ai miei genitori, ai miei fratelli e soprattutto ai miei figli a cui ho detto di non dubitare mai della mia onestà e a cui ho chiesto perdono per le parole e gli sguardi che subiscono». Dedica un pensiero anche al suo movimento: «Lo devo alla mia comunità politica, al gruppo di Con, ai miei colleghi, a ciascuna delle persone che si è stretta a me, consentendomi di non crollare». Un pensiero al governatore: «Lo devo al presidente Emiliano, alla fiducia conferitami cinque anni fa e confermata oggi in parole di stima e affetto sincero; lo devo agli uffici degli assessorati. A loro tutto il mio rispetto, la mia stima, a loro la serenità per continuare a fare e bene il proprio lavoro». La battuta conclusiva: «Non posso negare la tristezza e il rammarico per non poter portare a termine i tanti progetti avviati, che mi auguro vedranno in ogni caso la luce nei prossimi giorni: dalle Comunità energetiche alle misure rivolte ai giovani, all’approvazione della Legge che parla di loro attraverso le loro voci, alla Legge sui talenti. Tutto parte di quella strategia di controesodo pensata per garantire ad ogni giovane pugliese un futuro migliore nella propria terra».

Emiliano ha nuovamente solidarizzato con Delli Noci, suo braccio destro in questo secondo mandato: «Delli Noci mi ha comunicato la sua volontà di dimettersi da ogni carica per poter difendere se stesso, la sua famiglia e la Regione Puglia da tutte le accuse. Lo ringrazio per il magnifico lavoro che ha fatto aiutando l’economia pugliese a diventare la migliore d’Italia degli ultimi anni per tasso di crescita del Pil e per capacità di attrazione degli investimenti. Gli auguro di trovare al più presto un giudice che riconosca quello che tutti noi che abbiamo lavorato al suo fianco sappiamo benissimo e cioè che non ha commesso alcun reato».

Allo stato le deleghe di Delli Noci saranno acquisite ad interim da Emiliano ma non si può escludere che siano oggetto di una riflessione nella maggioranza per un possibile rimpasto (o allargamento del perimetro): ci sono dossier complessi che potrebbero aver bisogno di un responsabile (anche se solo per i pochi mesi che mancano alla fine del mandato).

Sullo sfondo resta la quasi irreversibile crisi del movimento civico Con, che perde con Delli Noci il responsabile regionale: ora appare inevitabile che i consiglieri regionali di quest’area confluiscano in un’unica civica con i colleghi fuori dai partiti più vicini a Decaro.

Privacy Policy Cookie Policy