L'approfondimento

«Africa, la terra delle opportunità», l'ambasciatore pugliese Bellomo a Bruxelles cura i rapporti tra il continente e l'Ue

Tommaso Forte

«Ancor prima di viaggiare, davanti al mare di Bari immaginavo un ponte ideale tra sponde diverse: fatto di rispetto, valori e confronto»

Nicola Bellomo, ambasciatore e attuale direttore della Divisione Pan-Africana del Servizio Europeo per l’Azione Esterna (SEAE), racconta un percorso segnato fin dall’infanzia dal fascino per le relazioni internazionali e il dialogo tra culture. «Ancor prima di viaggiare, davanti al mare di Bari immaginavo un ponte ideale tra sponde diverse: fatto di rispetto, valori e confronto», spiega. Un’immagine simbolica che, col tempo, si è trasformata in visione strategica. L’interesse precoce per l’inglese, seguito dallo studio del francese e dello spagnolo, ha costruito i primi mattoni di quella vocazione, poi consolidata con la laurea in Giurisprudenza all’Università di Bari. È lì che Bellomo scopre la sua inclinazione per il diritto internazionale: una passione trasformata in progetto di vita grazie agli insegnamenti di una scuola giuridica d’eccellenza. «I corsi dei professori Starace e Triggiani, esponenti della scuola barese di Diritto internazionale, sono stati decisivi», ricorda Bellomo, che non dimentica i maestri di umanità e diritto che lo hanno formato anche oltre l’ambito internazionale, come l’indimenticato professor Michele Costantino.

PUGLIA E MEDITERRANEO «Mi definisco un barese osservante e praticante», dice con orgoglio Bellomo, sottolineando come la geografia della Puglia, protesa tra Europa e Levante, abbia forgiato una mentalità aperta e dialogante. Un crocevia naturale che, oggi più che mai, può diventare snodo strategico per la cooperazione euro-africana. Porti, università, hub energetici e distretti tecnologici fanno della regione una piattaforma avanzata per scambi e investimenti. «Il lavoro del Politecnico e dell’Università di Bari, soprattutto grazie a figure come Ugo Patroni Griffi, ha aperto orizzonti internazionali concreti», aggiunge. Infrastrutture moderne, politiche di promozione territoriale e apertura culturale completano un ecosistema favorevole all’internazionalizzazione.

EUROPA E AFRICA L’ambasciatore invita a superare stereotipi e semplificazioni sull’Africa, «un continente immenso, composto da 54 Stati, giovane, dinamico, con enormi potenzialità economiche e sociali». Dopo quasi vent’anni vissuti nel continente africano, Bellomo racconta un’Africa diversa: quella dei pagamenti elettronici, della produzione farmaceutica e di un’innovazione sempre più autoctona. L’Unione Europea - sottolinea - ha costruito un partenariato moderno e multilivello con l’Africa, basato su reciproco interesse e rispetto. Dal dialogo politico alla cooperazione economica, passando per scambi culturali e accademici, l’UE si conferma un partner privilegiato per lo sviluppo.

LA NUOVA ROTTA EUROPEA Il modello Team Europe rappresenta un salto di qualità nel rapporto con l’Africa. «È una piattaforma che unisce Stati membri, istituzioni finanziarie e settore privato per mobilitare fino a 150 miliardi di euro entro il 2027», spiega Bellomo. L’iniziativa Global Gateway mira a promuovere infrastrutture verdi, digitali e resilienti, filiere locali e manifattura Made in Africa. Un esempio concreto è la produzione di vaccini mRNA avviata da BioNTech in Rwanda, progetto che Bellomo ha seguito personalmente da ambasciatore e che considera un simbolo di cooperazione vincente tra pubblico e privato, tra Europa e Africa.

LE SFIDE DEL CONTINENTE Il continente africano è teatro di sfide complesse - demografia, sicurezza, migrazioni, governance - ma anche di enormi opportunità. L’UE sostiene il processo di integrazione africana, in particolare l’implementazione della zona di libero scambio continentale (AfCFTA), la più grande al mondo. Il supporto europeo si estende anche all’architettura africana di pace e sicurezza, alla governance democratica e alla formazione professionale. «Le riforme legislative, la protezione sociale, la gestione delle finanze pubbliche sono pilastri indispensabili per garantire che gli investimenti si traducano in sviluppo reale».

LA DIVISIONE PAN-AFRICANA La Divisione Pan-Africana, che Bellomo guida a Bruxelles, coordina i rapporti tra UE e Unione Africana, promuovendo un dialogo continentale di lungo periodo. «Quest’anno celebriamo i 25 anni di partenariato inaugurato al Summit del Cairo del 2000», spiega.

IL PIANO MATTEI Il Piano Mattei, promosso dal governo italiano, è osservato con grande interesse a Bruxelles. «È in piena coerenza con la visione UE. L’Italia ha avviato sinergie concrete in ambito Team Europe e questo rinnovato protagonismo in Africa è una grande opportunità per tutti», dice Bellomo. Le imprese italiane, soprattutto le PMI, sono sempre più pronte a raccogliere la sfida africana, grazie al supporto di istituzioni e strumenti europei che riducono il rischio degli investimenti e ne promuovono la sostenibilità.

SGUARDO AL FUTURO Guardando ai prossimi decenni, Bellomo sottolinea l’importanza di costruire un partenariato autentico e strategico con l’Africa, fondato su parità, fiducia e visione condivisa. «Non si tratta solo di cooperazione allo sviluppo - precisa - ma di co-costruzione di un futuro comune, in cui Europa e Africa affrontano insieme le grandi transizioni globali: energetica, digitale, climatica e demografica». In questo contesto, investire nei giovani diventa cruciale. Entro il 2050, il 40% della popolazione mondiale in età lavorativa vivrà in Africa: si tratta di una risorsa straordinaria per il mondo intero, a patto che le politiche educative, occupazionali e sociali siano all’altezza della sfida. «Formare competenze, creare opportunità, facilitare la mobilità accademica e professionale significa generare futuro», afferma Bellomo.

PUGLIA PROTAGONISTA Anche i territori europei, come la Puglia, hanno un ruolo strategico da giocare in questa trasformazione. Con la sua posizione geografica, la sua vocazione mediterranea, il suo tessuto produttivo e le sue eccellenze, la regione può diventare un laboratorio di diplomazia territoriale e di sviluppo condiviso. «Università, imprese, enti locali, società civile: sono questi i protagonisti di un nuovo partenariato diffuso, capillare, umano», aggiunge. In un mondo sempre più interconnesso, la costruzione di ponti culturali, economici e istituzionali tra Europa e Africa non è più una scelta opzionale, ma una necessità storica. «La Puglia - conclude Bellomo - ha tutti gli strumenti per diventare un hub naturale di questo dialogo euro-africano. Ma serve coraggio, visione e continuità. Il futuro si costruisce insieme, e il tempo per farlo è adesso».

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