Le ombre

Puglia, la Film Commission e i fondi ai festival: cambiati i criteri per i contributi

massimiliano scagliarini

Dopo il problema del Film Fund un altro caso di conflitti di interessi: la Fondazione distribuisce i soldi e allo stesso tempo organizza rassegne

BARI - Non c’è solo il problema dei conflitti di interesse nell’assegnazione dei 13 milioni di fondi europei destinati al Film Fund. Tra i punti critici di Apulia Film Commission c’è anche la gestione dei contributi destinati ai festival cinematografici: una funzione in cui ad essere in conflitto di interessi è la stessa Fondazione, che con una mano organizza festival cinematografici e con l’altra decide chi (e quanto) finanziare.

In altri settori questo dualismo non è consentito perché contrario alle norme antitrust europee (nei trasporti Rfi gestisce la rete e Trenitalia fa i treni). Nel mondo del cinema pugliese, dove una dipendente di Afc può essere titolare di una partecipazione in una società di produzione, partecipare alla valutazione dei progetti e vedere finanziata la sua società, il problema del dualismo non se lo pongono nemmeno.

Il problema emerge da una lettera che il Coordinamento dei festival pugliesi ha inviato al governatore Michele Emiliano e alla presidente di Afc, Anna Maria Tosto, senza ricevere alcuna risposta. E riguarda i criteri di ripartizione della somma (tutto sommato modesta) che la Regione mette a disposizione degli organizzatori privati. Si tratta di 1,2 milioni di euro, che dovrebbero coprire il fabbisogno finanziario (inteso come lo squilibrio tra spese e ricavi) di 33 manifestazioni selezionate nell’ambito di un avviso pubblico triennale del 2022...

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