Il caso

Puglia, salta l’accordo con i medici di base: «Troppi 83 milioni»

Massimiliano Scagliarini

La giunta regionale ferma il contratto integrativo: andrà riscritto

BARI - Il via libera ai commissari straordinari che guideranno cinque aziende sanitarie fino all’estate è arrivato nel primo pomeriggio. Ma è il nuovo contratto integrativo per i medici di base a creare problemi alla giunta regionale. Martedì pomeriggio la delibera che conteneva la presa d’atto dell’accordo sindacale firmato a settembre (che la Regione ha presentato, chissà perché, per ben due volte) è stata ritirata, ed è stata riportata in giunta ieri dopo le forti perplessità della Ragioneria rappresentate dall’assessore al Bilancio, Fabiano Amati. Il risultato è che l’Air dovrà essere riportato al tavolo delle trattative, con l’obiettivo di chiudere i lavori entro il 15 maggio per poi varare la nuova piattaforma dal 1° giugno.

Il motivo? L’accordo integrativo, che i sindacati della medicina di famiglia avevano salutato come «innovativo» e sul quale la Fimmg fa pressing da settimane, porrebbe a carico del bilancio autonomo una spesa di circa 83 milioni di euro l’anno, ben più dei 49 milioni ipotizzati inizialmente. Troppi, comunque, nel momento in cui la Lombardia (che ha il doppio dei medici di famiglia rispetto alla Puglia) spende per lo stesso integrativo solo 14 milioni.

Il nuovo accordo collettivo nazionale (Acn) della medicina generale è stato approvato nell’aprile 2024. A settembre 2024 la Regione ha sottoscritto con la firma del governatore Michele Emiliano l’accordo integrativo regionale (Air) con le sigle sindacali (Fimmg, Smi, Snami e Uil Medici), sulla base di una preintesa raggiunta a marzo che...

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