Il caso
Corte dei Conti, nel mirino tre assessori di Emiliano. «Stea usò i portaborse per la campagna elettorale»
Le verifiche sui bilanci dei gruppi politici: irregolarità per gli avvocati contrattualizzati come segretari
BARI - I collaboratori dei gruppi consiliari della Regione potrebbero non essere stati utilizzati in maniera conforme alla legge, soprattutto per quello che riguarda il personale contrattualizzato dagli assessori. A dirlo è la Sezione regionale di controllo della Corte dei conti, che ha formulato osservazioni su cinque dei rendiconti presentati dai partiti. Nei quali, come lo scorso anno, spuntano più di una decina di avvocati contrattualizzati per attività di segreteria ma che poi emettono fatture per attività legali.
Nel rendiconto del gruppo Misto ad esempio ci sono tre contratti di collaborazione con altrettanti avvocati. «La prestazione convenuta - è scritto nel referto - non appare pienamente rispondente al profilo professionale del collaboratore (avvocato)», che sulla carta si è occupato di compiti di segreteria. Ma c’è soprattutto un problema che riguarda le due collaboratrici dell’assessore al Personale, Gianni Stea. La prima «ha partecipato attivamente alle campagne elettorali del consigliere» e si è occupata della «gestione dei messaggi e della mobilitazioni di volontari e sostenitori, analizzando i feedback ed i sondaggi; ha letto ed interpretato i dati elettorali, partecipando attivamente alle creazioni delle liste, si è recata presso gli enti preposti per il deposito di documenti atti all’attività dell’assessore: deposito simboli, presentazione delle liste elettorali». La seconda «ha svolto anche “assistenza durante la campagna elettorale”». Si tratta di attività non consentite ai collaboratori dei gruppi consiliari, che devono occuparsi dell’attività politica interna alla Regione e non certo di campagne elettorali...