il caso

Puglia, la Digos in Consiglio regionale dopo l'esposto di Emiliano: prese le carte sull'emendamento fantasma

massimiliano scagliarini

Il fascicolo aperto dopo la denuncia del 30 dicembre sulla legge per le nomine proposta dalla grillina Laricchia. Il governatore costretto a mandare una Per per avere il verbale della seduta

BARI - I documenti che descrivono l’iter della formazione della legge di bilancio 2025, e in particolare dell’emendamento Laricchia, sono entrati ieri nel fascicolo aperto dalla Procura a seguito della denuncia depositata il 30 dicembre dal governatore Michele Emiliano. La Digos di Bari, su delega del pm Giuseppe Dentamaro, ha effettuato ieri mattina una acquisizione negli uffici del Consiglio regionale, che - in maniera assolutamente incomprensibile - ha deciso di darne notizia alle 20.

Il fascicolo è per ora aperto a modello 45, senza indagati né ipotesi di reato, anche se nel suo esposto Emiliano ha ipotizzato che da parte degli uffici del Consiglio regionale sia stato commesso un falso: il testo del bilancio che è stato trasmesso al governatore per la firma, il 30 dicembre, sarebbe infatti differente da quello che è stato realmente approvato dall’Aula il 18 dicembre. La differenza starebbe appunto nell’emendamento Laricchia sulle nomine, dichiarato respinto durante la discussione ma poi «resuscitato» dall’Ufficio di presidenza il 23 dicembre a seguito di una nota di protesta della grillina: i 20 «sì» riportati in votazione erano stati ritenuti insufficienti, ma poi - in virtù di una prassi interpretativa sempre rispettata negli anni - la presidenza ha riconosciuto che bastavano.

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