Le dichiarazioni
Anci Puglia: «La norma contro la candidatura dei sindaci è discriminatoria»
«Emiliano chieda al Consiglio di ripristinare i principi di democrazia»
PUGLIA - L’Anci Puglia chiede la revoca della modifica alla legge elettorale regionale, «denunciando una penalizzazione ingiusta per i sindaci e una limitazione della libertà di scelta degli elettori». Il riferimento è alla norma approvata nell’ultimo Consiglio regionale che impone ai sindaci che vogliono candidarsi per le regionali le dimissioni sei mesi prima del voto.
«I sindaci di Puglia risultano pertanto fortemente penalizzati dal vincolo di ineleggibilità alle regionali e ritengono - si legge in una nota - si tratti di una norma ingiustificatamente discriminatoria e antidemocratica. Viene così compromesso non solo il legittimo diritto, costituzionalmente garantito, a candidarsi come chiunque altro, ma anche i cittadini e le cittadine vedono limitarsi la libera scelta per l’esercizio del diritto di voto». Anci Puglia ha raccolto «nelle ultime ore le rimostranze e la delusione di tanti sindaci e sindache -di ogni schieramento politico, perché la norma penalizza tutti, in modo trasversale - e sta valutando ogni più utile ed opportuna azione congiunta, anche giurisdizionale».
Dall’Anci Puglia viene chiesto ai «Consiglieri regionali che hanno proposto e votato l’emendamento di ritornare sui propri passi, di cancellare quella norma assurda e discriminatoria e consentire a tutti il libero accesso al diritto di candidarsi, accettando un confronto paritario, plurale e democratico». «Al presidente Michele Emiliano, che è stato sindaco della città capoluogo e ha poi voluto interpretare la carica di governatore come 'Sindaco di Puglià, chiediamo di fare tutto quanto in suo potere per ripristinare, in seno al Consiglio regionale, il rispetto - conclude la nota - dei princìpi sacrosanti ed inviolabili di democrazia, uguaglianza di fronte alla legge e pluralismo»