la prospettiva
«Non solo orecchiette: la Puglia sarà famosa per design, moda e arte»
Parla Luca Scandale, dg di PugliaPromozione: «Dobbiamo ragionare su una stagione che orma va da gennaio a dicembre»
Luca Scandale, dal suo osservatorio privilegiato di direttore generale di Pugliapromozione sin dal 2021, che bilancio può della stagione estiva 2024?
«È presto per fare bilanci. Il nostro obiettivo è ragionare su una stagione che ormai va da gennaio a dicembre. Però possiamo dire che, fino a giugno, abbiamo superato del +11% il numero di presenze e arrivi rispetto al 2023 (che fu già un anno record) e che, dai primi dati, luglio e agosto risultano sostanzialmente stabili rispetto allo scorso anno».
«Stabili» sia le presenze di stranieri sia di italiani?
«Dalle analisi che stiamo ancora rilevando si può senz’altro dire che nella prima fase dell’anno c’è stato un boom di stranieri che ha portato, ad esempio, Bari ad avere un 59% di stranieri, che è un dato superiore alla media nazionale. Quindi, avevamo visto giusto col piano strategico del turismo 365 che prevedeva che destagionalizzare volesse dire internazionalizzare. Più in generale, in Italia con un’inflazione molto alta e salari ancora fermi, si sta rilevando in tutte le regioni un calo del turismo nazionale».
Quindi c’è stato un calo anche in Puglia dei turisti italiani?
«Appena avremo dati definitivi li comunicherà l’assessorato al Turismo, che ne è titolare insieme all’Istat».
PugliaPromozione ha promosso la Puglia sui mercati esteri, come è andata? Che risultati ha conseguito?
«Secondo una strategia concordata con l’assessore regionale al Turismo Gianfranco Lopane, dallo scorso anno stiamo andando in verticale con spot di prodotto che possiamo definire incentrati su: turismo in bicicletta, matrimoni, enogastronomia, eventi e congressi. Queste attività di comunicazione si sono rivolte ai mercati europei che, dal 1992 col Trattato di Maastricht, consideriamo mercato interno, e ai mercati extra Ue, che sono radicalmente cambiati dopo il conflitto in corso, e che ci hanno visto operare orientati verso Stati Uniti, Canada, Giappone, Sud Corea, Brasile e Australia. A settembre-ottobre 2023, per fare un esempio, analizzando la provenienza degli utenti unici del sito viaggiare in Puglia, che noi monitoriamo attraverso un approccio scientifico alla decisione strategica, risulta che quelli americani sono stati più numerosi di quelli italiani».
Bene l’interesse per il vostro sito, ma come presenze, cioè studiando proprio i risultati concreti?
«La percentuale di internazionalizzazione continua a crescere di anno in anno e stiamo insistendo tantissimo in particolare sul mercato americano, tanto è vero che siamo stati a Hoboken (nel New Jersey; ndr) alla festa di 20.000 molfettesi, nell’ambito del progetto Business or pleasure con l’assessore regionale della Puglia allo Sviluppo economico Alessandro Delli Noci. In generale, stiamo riposizionando la Puglia da un’immagine legata esclusivamente alle orecchiette e al buon cibo, a un percorso che ci ha visti protagonisti del Salone del mobile di Milano, alla Fashion Week e che ci porterà i primi di dicembre a Miami all’Art Basel (fiera internazionale d’arte contemporanea tra le più accorsate degli Stati Uniti; ndr). Possiamo dire che stiamo investendo su design, moda e arte contemporanea come prospettive del brand Puglia nei prossimi anni».
Ci fosse un museo dell’arte moderna almeno...
«Un museo dell’arte contemporanea in Puglia esiste ed è il Museo dedicato a Pino Pascali che è un autore oggi in mostra alla Fondazione Prada a Milano. Sicuramente, come avviato dal sindaco Antonio Decaro, il centro di Bari potrebbe diventare un polo di arte contemporanea, con il Museo al Margherita, l’opera di Tresoldi a Piazza San Pietro (nell’area archeologica sorgerà l’installazione monumentale dell’acclamato scultore; ndr) e le residenze artistiche al Mercato del Pesce. Questo è coerente con la strategia regionale della Puglia».
Parliamo di prodotto mare. Per riuscire a destagionalizzarlo, c’è bisogno di organizzazione sui territori, c’è bisogno lidi aperti, c’è bisogno di collegamenti o no?
«Con l’assessore Lopane lavoreremo alla costruzione di organizzazioni territoriali denominate Dmo. In generale, dobbiamo ringraziare Flavio Briatore che, ogni anno, ci fa una grandissima pubblicità e porta il prodotto mare della Puglia su tutti i quotidiani internazionali e nazionali. Abbiamo le acque più pulite d’Italia grazie al lavoro di Acquedotto Pugliese e questo elemento andrà valorizzato nel 2025. Certo esistono ancora problemi legati ai trasporti, ai rifiuti e al fenomeno della gentrification, che è diverso dal fenomeno dell’overtourism».
Che 2025 state costruendo per la Puglia?
«La prospettiva del 2025 è di grande collaborazione, come voluto dal presidente Michele Emiliano, e con l’Agenzia che si occupi sempre più del reddito-base dell’intera Puglia».
In che senso?
«Tutto ciò che, dal punto di vista dell’economia regionale, arriva dall’esterno, è la fonte di reddito-base per la regione. Si parla dell’export, dei prodotti enogastronomici, dell’attrazione di investimenti, del real estate e della localizzazione di imprese. In questo senso la Puglia ha una storia lunga di lavoro bipartisan che parte da Fitto e D’Alema con la costruzione dei nuovi aeroporti di Puglia, passa attraverso Vendola con la costituzione di Apulia Film Commission e PugliaPromozione che oggi vedono alla guida personalità come Annamaria Tosto e Antonio Parente e uno staff del Teatro Pubblico Pugliese con il prof. Paolo Ponzio e Puglia Sounds Cesare Veronico, ecco tutto questo sarà parte di un’unica strategia che partirà dal 6 dicembre con un’attività legata a uno spot su San Nicola».
Era ora che si valorizzasse il legame col Santo più famoso al mondo. Ci può dire qualche altro dettaglio?
«Non posso dire altro».
Le insidie macro sono evidenti, basti pensare alla guerra, ma quali sono le insidie interne per il successo della prossima stagione?
«Da economista regionale, io credo che la forza maggiore di un cluster, come quello dell’economia del turismo, sia la fiducia, la relazione tra gli attori, per questo il rapporto con Federalberghi, Confindustria e Confesercenti va nella giusta direzione, perché dobbiamo essere compatti e uniti. Ho apprezzato davvero tanto le parole del viceministro Marcello Gemmato e del vice presidente della Commissione trasporti, Andrea Caroppo, che, pur se all’opposizione in Puglia, hanno riconosciuto l’ottimo lavoro svolto. Se i pugliesi restano uniti sul tema del turismo, come associazioni di categoria, enti pubblici regionali, Comuni e governo nazionale, resteremo a lungo una meta desiderata da tutto il mondo».