Politica
Dall’Ue alle Regionali Emiliano rivede Decaro
Dialogo in presidenza tra Ilva, crisi industriali e prossime elezioni
BARI - Michele Emiliano e Antonio Decaro si sono incontrati nel Palazzo della presidenza della Regione a Bari. Una riunione, secondo alcune ricostruzioni, non in agenda, ma per l’antico legame subito diventata un momento di saluto e di confronto. A creare la connessione tra i due leader dem sarebbe stato Gianni Paulicelli, stretto collaboratore del governatore, che visto l’ex sindaco, l’ avrebbe invitato a «salire da Michele…».
Questo vertice improvvisato avviene mentre più indiscrezioni confermano che si possa, nelle prossime settimane, creare una sorprendente triangolazione, trasversale tra tre regioni - Campania, Veneto e Puglia - per rimuovere gli ostacoli ad un eventuale terzo mandato dei governatori. Giuristi sono già al lavoro partendo dall’assunto dell’articolo 122 della Costituzione: “Il Presidente della Giunta regionale, salvo che lo statuto regionale disponga diversamente, è eletto a suffragio universale e diretto. Il Presidente eletto nomina e revoca i componenti della Giunta». La novità è connessa all’inciso che ipotizza una disposizione alternativa nello statuto regionale, che auto-regolamenta la procedura elettorale. Con un artificio che ribalterebbe il principio attuale, quello dell’elezione diretta, si proverebbe ad introdurre una elezione del governatore con voto indiretto, ovvero con una maggioranza che si formerebbe nel Consiglio regionale. Quanto questo blitz - che dovrebbe trovare una maggioranza politica nelle tre assemblee regionali - possa essere gradito al Nazareno (dove Elly Schlein si è espressa contro il terzo mandato) o in Via della Scrofa (i meloniani sono da sempre presidenzialisti), è tutto da vedere…
Tornando all’incontro di ieri mattina a Bari, Emiliano e Decaro si sono soffermati sulle dinamiche in corso in Europa: in merito all’indicazione italiana di Raffaele Fitto i due hanno espresso apprezzamento ma con tonalità ben differenti. Il governatore ha definito, proprio sulla Gazzetta, Fitto nel governo Ursula 2 un «caso di trasformismo», perché «farà parte di un governo di centrosinistra», mentre l’ex sindaco era stato subito possibilista («se va a fare il democristiano, a me va bene»). I due leader dem hanno colto l’occasione anche per discutere di temi pugliesi che passano dalla Commissione presieduta dal «mister preferenze» barese: dall’Ilva alla decarbonizzazione, dall’industrializzazione di Brindisi all’automotive e al possibile sviluppo dell’idrogeno. Possibile anche un passaggio sui primi passi della giunta comunale di Bari, dove Vito Leccese ha avuto un surplus di difficoltà nel comporre la sua giunta (avendo perso strada facendo due assessori, poi prontamente sostituiti).
Emiliano, come riferisce il suo entourage, è convinto di aver «allevato» il suo successore, Antonio Decaro. Su una eventuale candidatura del politico di Torre a Mare alla presidenza della Regione, dopo l’exploit del giugno scorso, nessun dirigente politico di minimo raziocinio potrebbe opporre obiezioni. Altro discorso nascerebbe se il diretto interessato avesse altri programmi per i prossimi anni: l’esperienza nel parlamento europeo, con la guida della commissione Ambiente, cruciale per le politiche dei progressisti europei, è una sfida che lo sta già molto coinvolgendo. Al punto da convincerlo a mettere nel cassetto il sogno di guidare la sua terra dal Palazzo presidenziale del Lungomare? Si vedrà.
Già dopo la Fiera del Levante il tema regionali diverrà una priorità nelle coalizioni: il centrodestra registra l’attivismo del comitato promosso da Irma Melini, Tommy Attanasio e i fratelli Giuseppe e Fabrizio Tatarella con la convocazione domenica di una riunione a Villa Romanazzi dei »Baresi di centrodestra», per suonare la sveglia ai leader regionali del fronte conservatore.