I dati

Export, la Puglia sul podio tra le regioni più attive del Mezzogiorno d’Italia

Maristella Massari

Diffuso a Milano il report di Sace. Bari esporta da sola la metà dei beni regionali

BARI - Dopo la Campania e la Sicilia, con circa 270mila imprese attive, di cui oltre 11mila PMI, la Puglia è la terza regione del Mezzogiorno per esportazioni con una quota del 1,6% sul totale delle vendite oltreconfine italiane. Sono i numeri forniti dal «Doing Export Report 2024» di Sace, il Gruppo assicurativo-finanziario italiano, direttamente controllato dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, specializzato nel sostegno alle imprese e al tessuto economico nazionale. Il documento, presentato ieri a Milano, approfondisce le potenzialità di crescita dell’export italiano e le nuove rotte che le imprese italiane devono intraprendere se vogliono restare competitive.

Quest’anno l’export di beni italiani crescerà del 3,7% e nel 2025 del 4,5% toccando i 679 miliardi di euro. A spingere la crescita, sarà l’innovazione tecnologica in tutti i settori. In dettaglio, secondo il report di Sace, il Made in Italy green raggiungerà i 50 miliardi di vendite all’estero entro il 2025.

E le nostre regioni come se la cavano? Nel 2023 l’export di beni pugliesi si è attestato su un valore di oltre 10 miliardi di euro, registrando un aumento dell’1,2% rispetto all’anno precedente, superiore all’andamento invariato delle vendite nazionali. Nei primi tre mesi del 2024 (ultimo dato disponibile) le esportazioni pugliesi hanno segnato una contrazione del 5,1% rispetto allo stesso periodo del 2023, dato più negativo di quello nazionale (-2,8%). Lo scorso anno Bari è risultata essere la principale provincia per export, esportando da sola quasi la metà dei beni regionali, seguita da Taranto (17%), Brindisi (9%), Foggia (9%), Lecce (9%) e Barletta – Andria – Trani (7%). Sace è impegnata al fianco di oltre 1000 imprese, soprattutto PMI, di questo territorio tra sostegno a investimenti in sostenibilità, innovazione e crescita e supporto alle attività di export e internazionalizzazione. Tra il 2023 e i primi mesi del 2024, il Gruppo ha sostenuto progetti delle aziende pugliesi per un totale di 900 milioni di euro.

Numeri ben diversi per la Basilicata, invece, che con le sue 37mila imprese attive di cui oltre mille PMI, nel 2023 ha esportato beni per un valore di quasi 3 miliardi di euro in aumento del 5,4%, a fronte di un export nazionale rimasto invariato. Nel primo trimestre del 2024 (ultimo dato disponibile) le esportazioni della regione hanno segnato una decisa contrazione rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (-35,3%), dato più negativo dell’andamento dell’export italiano nel suo complesso (-2,8%). Potenza è la principale provincia per export avendo esportato l’86% dei beni lucani per un valore di 2,6 miliardi; Matera ha registrato un valore esportato di 420 milioni.

Per quanto riguarda la composizione settoriale, lo scorso anno in Puglia si sono registrati incrementi diffusi a tutti i principali settori esportativi. I mezzi di trasporto, primo settore di export regionale con una quota del 17%, hanno segnato una crescita del 6,5%, sulla spinta delle vendite di autoveicoli e aeromobili. In aumento anche le esportazioni di alimentari e bevande (+15,5%), meccanica strumentale (+13,2%) e prodotti agricoli (+2,7%), a fronte di flessioni delle vendite di altri rilevanti settori tra cui tessile e abbigliamento (-5,7%) e farmaceutica (-8,9%).

A livello di specializzazioni territoriali, si segnala una buona dinamica di olio e pasta di Bari e Barletta-Andria-Trani sia per il 2023 che per il primo trimestre di quest’anno, a fronte di un andamento negativo per macchinari e mezzi di trasporto ad alta tecnologia di Bari e Barletta-Andria-Trani, ortofrutta di Bari e Barletta-Andria-Trani e calzature di Lecce.

Germania, Stati Uniti, Francia e Spagna sono i principali mercati di destinazione dell’export pugliese, accogliendo da soli oltre il 40% dei beni. Il 2023 ha registrato una crescita delle vendite verso Germania (+3,7%), Stati Uniti (+11,2%) e Francia (+5,3%), mentre quelle verso la Spagna sono risultate in calo del 13,4%, ascrivibile in particolare alle flessioni di mezzi di trasporto e prodotti in metallo.

In Basilicata, invece, a livello di composizione settoriale, i mezzi di trasporto (quasi esclusivamente autoveicoli) – che rappresentano il 70% circa dell’export della Basilicata – nel 2023 hanno segnato un buon ritmo di crescita (+12%), in recupero dopo la dinamica negativa dell’anno precedente. Aumenti vivaci sono stati registrati anche da alimentari e bevande (+28,5%) e meccanica strumentale (+53,3%), mentre sono rimaste invariate le vendite di prodotti energetici.

Secondo il report di Sace, che tra il 2023 e i primi mesi del 2024, ha sostenuto progetti delle aziende lucane per un totale di oltre 70 milioni di euro, Stati Uniti, Germania, Spagna e Francia sono le principali destinazioni delle esportazioni della Basilicata, accogliendone il 60% circa.

«Le imprese italiane si trovano a varcare la soglia di una nuova era, dove, per essere competitive, devono ripensarsi e investire, puntando su modelli organizzativi agili e sostenibili e guardando al futuro - ha dichiarato Alessandra Ricci, amministratrice delegata di Sace -. E per tutto questo, Sace c'è, insieme alle imprese con soluzioni, persone e sedi, in Italia e in tutto il mondo».

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