Il caso

Bari, Olivieri chiede il processo con l’abbreviato per evitare condanna a 10 anni

Massimiliano Scagliarini

La Dda di Bari ha chiesto il giudizio immediato per le 130 persone ancora in custodia cautelare per l’inchiesta Codice Interno.

BARI - Proverà a sostenere di non essere mai stato a conoscenza della «mafiosità» delle persone cui ha dato denaro per procacciare voti a favore della moglie. E, ovviamente, dirà di non avere mai minacciato la Banca Popolare di Bari di attivare una campagna di stampa attraverso il sito «Quotidiano italiano». Ma a fronte del rischio di una pena che può arrivare a 12 anni (per lo scambio politico mafioso), Giacomo Olivieri ha chiesto di essere giudicato in abbreviato: punta così a chiudere la vicenda con una pena più vicina ai 5 che ai 10 anni. Da scontare comunque in carcere, visto che si tratta di reato ostativo.

La Dda di Bari ha chiesto il giudizio immediato per le 130 persone ancora in custodia cautelare per l’inchiesta Codice Interno. Gli avvocati di Olivieri, Luca e Gaetano Castellaneta, hanno chiesto al Tribunale l’abbreviato condizionato. Per la vicenda dell’estorsione nei confronti della banca, che secondo l’accusa sarebbe stata costretta a non attivare un’azione esecutiva contro la fondazione di Olivieri, la difesa chiede di sentire come testimone l’allora presidente. E poi la difesa vuole produrre la relazione di un perito che dimostrerebbe la congruenza tra il tenore di vita dell’ex consigliere regionale e i suoi redditi: serve a limitare il rischio di confisca dei beni sottoposti a sequestro.

Olivieri, 62 anni, è in carcere dal 26 febbraio...

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