Le dichiarazioni

Emiliano accusa: «Fondi per ospedali tolti dal Pnrr non sono stati sostituiti»

Il governatore: «Servivano per l’adeguamento antincendio e antisismico. Il governo Meloni? È spalle al muro sul finanziamento della sanità»

BARI - «Il definanziamento di 96 milioni di euro provenienti dal Pnrr per l’adeguamento antincendio e antisismico degli ospedali, nonostante le promesse e gli impegni del ministro Fitto, non ha trovato nessun tipo di fondo sostitutivo». Lo ha detto il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, al termine dell’audizione in commissione Affari sociali della Camera sulla proposta di legge firmata da cinque consigli regionali (Piemonte, Emilia Romagna, Toscana, Marche e Puglia) sull'aumento del finanziamento dei fondi per il servizio sanitario nazionale.

«Se ho capito bene - ha evidenziato - l’intenzione del ministro Fitto, peraltro parlando a nome del collega della Sanità, dovrebbe essere quello di scaricare la somma sull'articolo 20, cioè sul fondo per la costruzione di nuovi ospedali che a sua volta langue in condizioni non positive».

FINANZIAMENTO SANITÀ

«Il governo Meloni e la maggioranza di centrodestra sono spalle al muro sul finanziamento della sanità. Cinque Regioni, anche di centrodestra, hanno firmato un disegno di legge che porti il finanziamento del Sistema sanitario italiano a livello di quelli della Francia e della Germania, al 7,5% del Pil». Lo ha detto il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano - informa una nota - al termine dell’audizione in commissione Affari sociali della Camera sulla proposta di legge firmata da cinque consigli regionali (Piemonte, Emilia Romagna, Toscana, Marche e Puglia) sull'aumento del finanziamento dei fondi per il servizio sanitario nazionale.

«E' una legge necessaria - ha sottolineato il governatore - perché senza questo provvedimento si continueranno ad approvare norme come quelle di quest’anno, dove i tre miliardi di aumento del fondo sanitario nazionale si sono bruciati totalmente con l'inflazione. Se poi ci si aggiunge anche il costo supplementare dei contratti e l’aumento del costo dei farmaci, stabilito in favore delle grandi case farmaceutiche proprio dal governo Meloni, la frittata è fatta. Ci auguriamo che il Parlamento della Repubblica, a prescindere dagli indirizzi che riceverà, abbia un sussulto di dignità e di vicinanza a tutti gli italiani e approvi questa legge sacrosanta».

«L'obiettivo indicato nella proposta di legge - ha aggiunto Emiliano - è quello di arrivare a un livello di finanziamento del servizio sanitario per 149,27 miliardi di euro, mentre il livello attuale di finanziamento per l’anno 2023 si attesta a 128,869 miliardi di euro, quindi il differenziale rispetto all’obiettivo è di 20,8 miliardi, da raggiungere entro il 2026». «Voglio ricordare - ha ribadito - che per il 2024 i tre miliardi di aumento del fondo sanitario sono stati bruciati sull'istante: per 2,3 miliardi per gli adeguamenti contrattuali e 600 milioni per i servizi farmaceutici di recente aumentati. Anche solo con l'inflazione al 6.2% questo aumento sarebbe bruciato».

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