I dati
Economia, cresce il Pil, Puglia locomotiva del Sud
Ambrosetti: è la quinta regione d’Italia per prodotto interno (+5%) ma preoccupa lo spopolamento
Puglia sempre più locomotiva del Sud ma preoccupa la desertificazione commerciale e lo spopolamento. A decretarlo sono i dati snocciolati nei giorni scorsi durante la tappa barese del roadshow 2024 della piattaforma internazionale Verso Sud di The European House-Ambrosetti.
Verso Sud è una iniziativa realizzata in collaborazione con Intesa Sanpaolo, Gruppo FS, Confederazione Italiana per lo Sviluppo economico (Cise), Gruppo Msc, Gruppo Adler, Mediocredito centrale - Invitalia, Edison, Coldiretti - che unisce in un unico Think Tank le istituzioni, le imprese e i rappresentanti del mondo accademico e della ricerca per costruire, valorizzare e comunicare una nuova visione mediterranea strategica per l’Italia e l’Europa.
Nel corso dell’incontro, che si è svolto alla presenza del presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, è stata presentata una breve fotografia delle competenze strategiche della Puglia. Secondo il report presentato, nel post-Covid la Puglia ha intrapreso un percorso di crescita dinamico. Nel 2022, il Tacco d’Italia è stata quinta Regione italiana (e prima del Sud) per crescita del Pil (+5,0%), e quinta in Italia e prima al Sud per crescita del valore aggiunto, soprattutto in settori come la logistica, a sua volta chiave per la competitività di imprese e di altri settori trainanti dell’economia pugliese, come la filiera agrifood: con 176mila occupati la Puglia è la prima regione in Italia per occupazione e crescita nella filiera agroalimentare.
«I dati economici pugliesi sono tra i migliori d'Italia e ci rendono ottimisti - ha commentato il presidente Emiliano a margine dell’incontro -. Mi auguro che grazie ad Ambrosetti questi dati possano essere diffusi in tutta Europa e in tutto il mondo in modo da attirare ulteriori investimenti».
Dal report è anche emerso che la Puglia un hub strategico per l'energia italiana rappresentando la prima Regione in Italia per produzione di energia eolica e anche per produzione di energia fotovoltaica, che rappresentano rispettivamente il 26,2% e il 14,9% del totale nazionale. L’energia, vista in ottica di sostenibilità, è in grado di garantire il rilancio industriale del Sud. In questo senso, opportunità rilevanti possono derivare ad esempio da filiere emergenti come quella dell’eolico off-shore galleggiante che, oltre a contribuire al raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità, può supportare la creazione di una filiera industriale ampia che coinvolga anche l’indotto siderurgico e il porto di Taranto.
Non solo. La Puglia resta comunque centrale anche nelle rotte energetiche convenzionali, rappresentando già oggi la porta di ingresso in Italia e in Europa del gas naturale. In aggiunta al Tap (Trans atlantic pipeline), la Regione sarà anche il terminale per il nuovo corridoio energetico «EastMed-Poseidon». Con l’omologazione di questo corridoio al trasporto di idrogeno, si potrà creare una connessione diretta con i Paesi della Sponda Est del Mediterraneo. L’idrogeno verde è, non a caso, al centro di una strategia regionale, H2Puglia 2030, dedicata al cantiere dell’idrogeno verde, ed è perfettamente in linea con il Piano europeo «REPowerEU».
«La Puglia - ha commentato Cetti Lauteta, associate partner e responsabile Divisione Scenario Sud di The European House-Ambrosetti – è centrale nella strategia di ricostruzione del ruolo propulsivo del nostro Paese, tracciato nel Libro Bianco Verso Sud, nel Mediterraneo».
Certo, nessun settore portante dell’economia pugliese e mediterranea può però trovare una via strutturale di sviluppo senza una riflessione profonda sulle sfide di pace, demografiche e di formazione professionale che caratterizzano tutto il Paese e anche e soprattutto il Sud e la Puglia: nell’ultimo quinquennio (2018-2023) sono oltre 100mila (pari all’intera popolazione della città di Lecce) gli abitanti persi, di cui il 49,7% tra i 15-29 anni. Inoltre, 1 giovane su 4 (26,0%) è ancora escluso dai percorsi di istruzione, formazione e lavoro (giovani «Neet»).