LO SCANDALO
Giudici di Trani, per la Cassazione «sono valide le condanne in 1° grado»
L’inchiesta su Nardi: «Lecce diventata incompetente dall’Appello. Si va a Potenza». E il 25 riparte pure il processo a Savasta e Scimè . Un imprenditore coratino ha raccontato aver pagato alcuni magistrati per ottenere decisioni favorevoli
BARI - Il Tribunale di Lecce era competente ad occuparsi del processo agli ex giudici di Trani, e dunque la sentenza di primo grado è salva. Ma non lo era (non lo era più) la Corte d’Appello di Lecce, perché nel frattempo la Procura di Potenza ha messo sotto indagine l’ex gip Michele Nardi e l’ex procuratore di Taranto per reati connessi a quelli contestati a Lecce. È questo il motivo per cui la Cassazione ha «resuscitato» le condanne di primo grado, disponendo però il trasferimento a Potenza del giudizio di appello nei confronti di Nardi.
Nell’aprile 2022 la Corte d’appello di Lecce aveva annullato la sentenza per incompetenza funzionale cancellando così le condanne a 16 anni e 9 mesi per Nardi (avvocato Domenico Mariani), a 9 anni e 7 mesi per l’ex ispettore di polizia Vincenzo Di Chiaro, a 6 anni e 4 mesi per l’avvocato barese Simona Cuomo (avvocati Andrea Sambati e Luca Bruno), a 5 anni e 6 mesi per Gianluigi Patruno, a 4 anni e 3 mesi per Saverio Zagaria, ex cognato dell’ex pm Antonio Savasta, per concorso in corruzione in atti giudiziari, concussione, falso e abuso d’ufficio per gli (ancora presunti) favori che tra 2014 e 2018 sarebbero stati fatti all’imprenditore coratino Flavio D’Introno. Le carte sono così state trasmesse a Potenza per ricominciare da capo, ma il gup...
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