L'emergenza

«Rifiuti in Puglia, le discariche private non si possono espropriare»

Massimiliano Scagliarini

Il Consiglio di Stato conferma le sentenze del Tar e critica l’Autorità di vigilanza. E ora i costi di smaltimento potrebbero andare alle stelle

BARI - Il meccanismo inventato dall’Arera in base a cui le Regioni possono «prenotare» la capacità degli impianti privati per supplire alle carenze della dotazione pubblica è illegittimo perché l’Autorità per l’energia (che ha competenza pure sui rifiuti) è andata oltre le sue competenze, arrogandosi prerogative di competenza dello Stato. Le decisioni con cui ieri il Consiglio di Stato ha confermato le sentenze emesse a febbraio dal Tar della Lombardia (Arera ha sede a Milano) potrebbero avere un impatto devastante in Puglia, dove l’agenzia regionale Ager aveva colto la palla al balzo per smaltire (a tariffe scontate) i rifiuti urbani negli impianti privati: se vorrà continuare a usarli, la Regione dovrà dunque pagare i prezzi di mercato. Con un enorme aumento dei costi a carico dei Comuni, e dunque dei cittadini.

Palazzo Spada (Seconda sezione, presidente Sabbato, estensore Manzione) ha dunque respinto gli appelli presentati dall’Arera, dai ministeri, dalla Regione e dall’Ager. Ma i giudici del Consiglio di Stato sono andati anche più espliciti rispetto alle motivazioni cui cui il Tar aveva accolto il ricorso della Tersan Puglia (avvocato Luigi Paccione) e quello della Nuova San Michele (avvocati Ernesto Sticchi Damiani e Michele Vaira), cui si sono poi associati Appia Energy e Heracle (Luigi Quinto e Vittorio Triggiani) e De Cristofaro (Bice Pasqualone).

La Puglia è come noto in grande ritardo nel completamento dell’impiantistica pubblica prevista per i rifiuti, e...

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