emergenza
Azione Puglia: «Gettiamo acqua in mare per mancati lavori dighe»
Amati, Clemente, Mennea e Di Donna parlano di «uno scenario incredibile, in attesa di lamentarsi per la prossima siccità, non si giunge a concludere alcuna attività per garantire il riempimento»
BARI - «Continuiamo a buttare a mare miliardi e miliardi di litri di acqua per alleggerire cinque dighe bisognose di lavori già finanziati ma in clamoroso ritardo». Lo dichiarano i consiglieri regionali di Azione Fabiano Amati, commissario regionale, Sergio Clemente, Ruggiero Mennea, capogruppo, e il responsabile regionale di Azione del dipartimento Acqua e depurazione Nicola Di Donna.
«Uno scenario incredibile - aggiungono - si butta l’acqua a mare, in attesa di lamentarsi in concomitanza con la prossima siccità, non si giunge a concludere alcuna attività per garantire il riempimento della diga e non si procede in conseguenza a realizzare il potabilizzatore di San Paolo per rendere potabile l'acqua invasata. In altre parole, si perde risorsa idrica a portata di mano, senza avere un bilancio idrico puntuale in grado di valutare il fabbisogno aggiuntivo e quindi anche l'investimento di 100milioni per la realizzazione del dissalatore del Tara. Stiamo aspettando la prossima contabilità sul delitto dello spreco d’acqua, ma nei mesi scorsi abbiamo già buttato a mare 35 miliardi di litri per alleggerire le dighe di Monte Cotugno, Pertusillo e Conza, perché assoggettate a una decisione del registro dighe di riduzione del limite d’invaso, a causa della mancata realizzazione di varie opere di adeguamento sismico e manutenzione. E tutto questo nonostante si disponga delle risorse per effettuare i lavori».