Politica regionale
Puglia, non discusssa oggi in consiglio la proposta di legge sul «fine vita»
A chiedere che la pdl fosse posta in votazione è stato il consigliere di Azione, Fabiano Amati, al quale ha replicato l’assessore alla Sanità Rocco Palese che ha spiegato che tra oggi e domani sarà portata in Giunta una delibera sul tema
Il Consiglio regionale pugliese, dividendosi, ha deciso di non portare in discussione oggi la proposta di legge sul «fine vita». A chiedere che la pdl fosse posta in votazione è stato il consigliere di Azione, Fabiano Amati, al quale ha replicato l’assessore alla Sanità Rocco Palese che ha spiegato che tra oggi e domani sarà portata in Giunta una delibera sul tema. A quel punto, il capogruppo del M5S Marco Galante ha chiesto ad Amati di ritirare la richiesta per evitare proprio che il Consiglio si spaccasse. Al momento della votazione, in effetti, su 41 presenti solo 28 hanno votato sulla richiesta di Amati, di questi 7 i favorevoli e 21 i contrari, con 13 astenuti.
«Se finisce come promesso, cioè con l'approvazione di una delibera di Giunta regionale in grado di recepire la sentenza della Corte costituzionale sul fine vita, a noi va comunque bene, perché questo significherà che la nostra battaglia è vinta. Ci dispiace solo per il tempo perso. Per fortuna dopo la prima bocciatura pensammo bene di ripresentare la proposta, altrimenti oggi non staremmo qui, con la Giunta pronta a mettere riparo al suo stesso pasticcio, fatto di sottovalutazione, disattenzione e modalità politicanti. Noi siamo superiori a questi approcci politicisti, da collettivo studentesco: il nostro pensiero prevalente non è su chi fa le cose, ma sulle cose fatte e in grado di risolvere i problemi delle persone». Lo dichiarano i Consiglieri regionali di Azione, Fabiano Amati e Ruggiero Mennea, capogruppo. «Certo - aggiungono - la commedia andata in scena farebbe sorridere, se non si fosse svolta in un ambito istituzionale, per definizione da proteggere e non esporre al ridicolo. Si sono detti prima contrari all’approvazione in Consiglio ma poi si sono trasformati in favorevoli all’approvazione in Giunta e sugli stessi argomenti. Il problema sarà ora far cancellare e portare nell’oblio tutti i comunicati stampa dei più zelanti, non vorremmo stare al loro posto, incentrati nel giurare petto in fuori sulla presunta incostituzionalità della proposta di legge e ora smentiti, addirittura, con un semplice atto amministrativo per risolvere il problema. Insomma, l’infantilismo al potere, per cui conta chi ha portato il pallone sul campo di gioco e non la capacità dei giocatori di mandarlo in rete».