Il provvedimento

Nuova emergenza Covid, aree tamponi pronte negli aeroporti pugliesi

Isabella Maselli

Seppur in assenza di voli diretti sono molti gli arrivi dalla Cina

BARI - Voli diretti dalla Cina in Puglia non ne atterrano, ma nei due scali di Bari e Brindisi le postazioni per eseguire i tamponi Covid sui passeggeri in arrivo dalla terra del dragone sono pronte e operative. In linea con le disposizioni adottate dalla Regione, a loro volta predisposte sulla base dell’ordinanza ministeriale del 28 dicembre, negli aeroporti pugliesi sono stati attrezzati i box per sottoporre i viaggiatori al test Covid. A Bari, per esempio, la postazione si trova nella zona di ritiro bagagli, subito dopo l’area sbarchi. Gli stessi spazi dove a febbraio 2020, quasi alla vigilia del lockdown che tre anni fa decretò l’inizio della pandemia, tutti coloro che atterravano venivano sottoposti a misurazione della temperatura con termometri a infrarossi. Oggi verificare la febbre non basta più. E così - per il momento solo per chi arriva dalla Cina - si procede direttamente con tamponi. In Puglia, come detto, non atterrano voli diretti, ma il monitoraggio - a campione - potrebbe coinvolgere chi, partito dalla Cina, sbarca a Bari o a Brindisi dopo aver fatto scalo in un altro hub nazionale o internazionale, previa comunicazione da parte dell’Aeroporto agli operatori sanitari del dipartimento di prevenzione, incaricati di eseguire i tamponi. È il caso dei passeggeri che atterrano da Dubai, Istanbul, Londra, i quali «volontariamente» precisano dalla Asl, possono accedere al tamponamento. Pochissimi, nei primi tre giorni di attivazione dei box, lo hanno fatto e tutti fino ad oggi sono risultati negativi.

Ma questo significa che ci sono tanti potenziali «infetti» che possono sfuggire al controllo, magari contribuendo a diffondere di nuovo e ulteriormente il virus. La disposizione firmata dall’assessore regionale alla Salute Rocco Palese è in vigore, come l’ordinanza del Ministero della Salute, fino al 31 gennaio, salvo naturalmente che vengano adottate ulteriori e più stringenti misure di contenimento nelle prossime settimane, qualora la situazione epidemiologica dovesse aggravarsi.

E dunque, un provvedimento in parte monco, almeno quanto alla sua effettiva efficacia in termini di monitoraggio, perché non essendoci voli diretti, l’attestato che certifica la negatività al Covid (nelle 72 ore precedenti per i test molecolari e nelle 48 ore precedenti per i test antigenici rapidi) non viene richiesto. L’attività di testing e contact tracing per i viaggiatori che arrivano dalla Repubblica popolare cinese, resa possibile in questa fase dalla collaborazione tra Aeroporti di Puglia, Asl e Usmaf, l’ufficio della sanità di frontiera, si limita qui per il momento alla sola esecuzione, volontaria, di un test antigenico rapido in aeroporto e, in caso di esito positivo, la prescrizione di restare in isolamento fino all’esecuzione di un molecolare, che viene poi inviato a uno dei laboratori di analisi della rete regionale Sars-CoV-2 per le attività diagnostiche e di sequenziamento per identificare il virus (Policlinico di Bari, Istituto zooprofilattico di Putignano e Ospedali Riuniti di Foggia).

Privacy Policy Cookie Policy