La polemica

Sanità in Puglia, Palese contro il Consiglio: «Ha approvato leggi inattuabili»

Massimiliano Scagliarini

In giunta il dossier dell’assessore: «I miei uffici non più in grado di funzionare»

BARI - Tra due giorni andrà in pensione l’unico funzionario che si occupa degli albi dei direttori generali delle Asl, il ventunesimo a lasciare in due anni il dipartimento Salute a fronte di appena dieci nuove assunzioni dal concorso pubblico. Gli uffici sono a corto di personale, al punto che tante funzioni importanti sono svolte da un solo dipendente. Ma la goccia che ha fatto traboccare il vaso, e ha spinto l’assessore Rocco Palese a presentare in giunta regionale un dossier pieno di critiche anche verso i colleghi, sono tre articoli della legge di bilancio appena approvata che riguardano gli screening: il Consiglio ha dato disposizioni dirette ai dirigenti, imponendo penalizzazioni economiche in caso di inadempimento sui tempi.

E così Palese, che ne aveva fatto accenno durante la discussione di fine anno in Consiglio, ha portato in giunta una «comunicazione» che è in realtà un atto di accusa contro l’organizzazione della Regione (alla Sanità - secondo l’assessore - servirebbero non meno di altri 80 impiegati, 30 funzionari e 40 posizioni organizzative) ma anche contro i consiglieri eletti (che approvano leggi incostituzionali e inattuabili) e gli uffici delle varie Asl (accusati di non fare il proprio lavoro), ma anche contro gli altri assessorati (in cui ci sono «incarichi più remunerativi, con meno responsabilità e carichi di lavoro», e dove c’è il «cospicuo supporto di consulenti e società esterne»). Una presa di posizione violentissima...

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