Il caso
Le nuotatrici Pilato e Tarantino hanno rischiato il carcere per dieci euro: ecco cosa è successo a Singapore
Le due pugliesi fermate in aeroporto dopo il furto di due boccette di olii essenziali. Determinante l'intervento dell'ambasciatore Brandi ex pallanuotista
A mediare con le autorità di Singapore è stato l’ambasciatore Dante Brandi, ex pallanuotista e appassionato di nuoto. E’ grazie al suo intervento che le pugliesi Benedetta Pilato e Chiara Tarantino, 20 e 22 anni, hanno potuto ottenere la restituzione del passaporto per rientrare in Italia dopo essere state fermate al duty free dell’aeroporto il 14 agosto: un tentativo di furto, con Tarantino che avrebbe messo nella borsa di Pilato due confezioni di olii essenziali da pochi euro, che non è passato inosservato alle telecamere di sicurezza.
Le due atlete azzurre erano rimaste sulle spiagge asiatiche, per un breve periodo di vacanza dopo il Mondiale finito il 3 agosto. Con loro c’erano altre due atlete, Anita Bottazzo e Sofia Morini, fermate e subito rilasciate dopo l’esame dei video di sicurezza. Alla tarantina Pilato e alla coratina Tarantino è stato invece ritirato il passaporto: hanno dovuto attendere alcuni giorni in una camera di albergo, prima di un colloquio con la polizia locale. Dopo aver chiesto scusa hanno ottenuto la restituzione del passaporto e sono rientrate in Italia.
A mediare è stato appunto l’ambasciatore Brandi, che non era in sede e che ha avvertito la Farnesina. Alle due atlete è stata fornita assistenza da parte della rappresentanza diplomatica. L’incidente si è quindi chiuso senza conseguenze, anche per via della loro giovane età e per l’esiguo valore degli oggetti sottratti: di norma la polizia di Singapore è molto rigida. Non dovrebbero esserci state segnalazioni alla magistratura locale.
Benedetta Pilato ha dato la sua versione dei fatti, rivendicando di essere estranea all’episodio, essendo stata «indirettamente coinvolta»: «Non ho mai avuto intenzione di compiere gesti inadeguati, e chi mi conosce sa quanto tengo ai valori dello sport, alla correttezza e all'onestà personale. Da questa esperienza traggo grandi insegnamenti sulla prudenza, sulla responsabilità individuale e sul valore delle persone che mi circondano».
La Federnuoto ha sottolineato che l’episodio è avvenuto mentre le due nuotatrici erano in vacanza, non con la maglia azzurra, ma «stigmatizza l'accaduto e si riserva valutare attentamente la vicenda». Tarantino però indossa una divisa militare, rischia quindi anche un procedimento disciplinare da parte del suo gruppo sportivo.
Il presidente Fin Barelli, che è deputato di Forza Italia nonché consuocero del ministro degli Esteri, ha escluso che nella vicenda ci siano stati interventi politici: «È bene chiarire che non vi è stato alcun contatto diretto con il ministro Tajani né interventi politici di Forza Italia: la Federazione è stata informata direttamente dalle atlete e dalle famiglie delle stesse».