Rinnovo dei vertici
Aqp, l’ultimo rebus è la scelta dell’amministratore delegato
Dopo l’ok al nuovo statuto venerdì 18 le nomine del cda. Il bilancio 2024 chiude con 8 milioni di utili
Lo statuto è stato modificato per prevedere l’assegnazione ai Comuni del 20% delle azioni. Il bilancio 2024 è stato approvato. Ora resta il rinnovo del cda, scaduto ormai da oltre un anno, che dovrà traghettare Acquedotto Pugliese nella nuova stagione della gestione in-house. E per farlo la Regione vuole (e deve) costruire una nuova governance, su cui però non sembra ancora esserci un accordo.
L’assemblea dei soci, prevista per oggi, dovrebbe essere aggiornata a venerdì in seconda convocazione. In quella sede il governatore Michele Emiliano dovrebbe presentare la lista dei nuovi consiglieri, ma soprattutto il nuovo modello che dovrebbe vedere l’accentramento della gestione nelle mani di un amministratore delegato. Se per la presidenza di Aqp sembrerebbe esserci l’intesa sull’avvocato barese Vito Cozzoli, già numero uno di Sport e Salute e capo di gabinetto del ministero dello Sviluppo economico, non c’è ancora una decisione sull’ad che però, per quanto dicono nell’entourage di Emiliano, dovrebbe comunque arrivare dai ranghi regionali. L’ipotesi più accreditata è che possa essere scelto Roberto Venneri, direttore del gabinetto della presidenza, l’uomo a cui Emiliano affida la gran parte dei dossier amministrativi più delicati. Ma anche su queste scelte la politica chiede di contare: con il nuovo statuto, infatti, il cda può arrivare fino a sette membri, uno dei quali (già designato: l’avvocato salentino Luciano Ancora) spetta a Palazzo Chigi e un altro dovrà essere indicato dai Comuni quando sarà operativa la «società veicolo» che ne raccoglie le azioni. La Regione manterrà comunque, oltre che la maggioranza assoluta, anche il controllo sostanziale dell’azienda. E in questo contesto potrebbe decidere di prorogare gli incarichi a due delle consigliere in scadenza, Assunta De Francesco e Rossella Falcone.
La scorsa settimana in assemblea è stato approvato il bilancio 2024, con ogni probabilità l’ultimo firmato dal presidente Domenico Laforgia. I conti mostrano un utile di 8,4 milioni di euro (era di 58 milioni nel 2023, quando però è stato registrato l’effetto di rilevanti partite straordinarie): i ricavi risultano in diminuzione rispetto al 2023 mentre i costi sono aumentati di circa 12 milioni, perché alla minore incidenza dello smaltimento dei fanghi ha fatto da contraltare l’aumento delle bollette per l’energia elettrica e dei risarcimenti danni. In crescita (di 6,5 milioni) anche i costi del personale, per via dell’aumento dei dipendenti e degli accantonamenti per contenziosi.
Sul fronte dei lavori, nel 2024 sono stati realizzati investimenti per 453 milioni (a fronte dei 417 milioni previsti dal piano d’ambito), dei quali 282 per interventi infrastrutturali e 138 per attività di manutenzione: 196 milioni sono stati destinati alle reti di acquedotto, 141 alla depurazione e 75,5 al sistema fognario. Sono in corso circa 120 interventi infrastrutturali, tra cui il nuovo dissalatore del Tara. La società ha in corso la predisposizione di oltre 180 progetti per un valore di 2,6 miliardi, compresi il primo lotto dell’acquedotto del Sinni potabile, il secondo stralcio delle opere di interconnessione dell’acquedotto del Fortore, Locone e Ofanto e i lavori per il risanamento dei ponti del Canale principale, ma anche i nuovi interventi (quinto lotto) di risanamento delle reti. La società ha dato atto della sentenza con cui il Tar della Lombardia ha bocciato le tariffe applicate per il 2023 e il 2024, evidenziando però che gli effetti economici (il conguaglio di 23 milioni) sono già stati sterilizzati negli esercizi precedenti. Resta però in piedi il tema della consulenza da un milione di euro affidata a una società milanese e contestata dal collegio sindacale poiché nel progetto di bilancio era stata inserita tra i costi pluriennali: sul punto, nei prossimi giorni, la Regione dovrà fornire indicazioni che verranno trasmesse anche alla Corte dei conti.