la protesta
Crisi idrica e dazi, gli agricoltori lucani scendono in piazza
Oggi mobilitazione a Metaponto: sotto accusa la Regione. Iniziano i presidi lungo le strade e lunedì si va a Potenza
“Chiediamo acqua. Acqua per il nostro territorio, per le nostre colture”. Gli agricoltori del Metapontino non demordono. La crisi idrica pesa, le proposte di accordo con la Regione Puglia non convincono, le rassicurazioni della Regione non bastano e così, da oggi, inizieranno un presidio permanente che li porterà lunedì sotto la sede della Regione per far sentire la loro voce sulla questione a tutto il Consiglio Regionale che si riunisce per la seduta straordinaria sull’emergenza idrica e per ribadire il no al tavolo tecnico che deve ratificare l’intesa sulle quote idriche con la Regione Puglia. Insomma, quello dell’acqua resta un tema scottante in Basilicata e la manifestazione di oggi a Scanzano Ionico che darà il via al presidio permanente ed alle mobilitazioni che ne verranno lo dimostra.
D’altra parte, a confermare le preoccupazioni e la rabbia sono le parole degli stessi agricoltori del litorale ionico che si sono riuniti in un coordinamento che intende portare avanti la sua battaglia per la risorsa idrica. “Noi in questa zona dipendiamo dall’economia agricola. Se si ferma l’agricoltura si ferma tutto – sottolinea Francesco Suriano, uno dei rappresentanti del coordinamento che è al lavoro sulla manifestazione con altri due agricoltori, Giuseppe Ligorio e Francesco Acipura - Noi chiediamo che gli accordi con la Puglia vengano ritirati, ci stai assetando e poi vuoi aumentare la quota alla Regione Puglia? L’ acqua se non c’è non c’è per tutti, non che non c’è solo per noi”. La richiesta principale del Coordinamento, però, è una sola: l’acqua. “Vogliamo acqua nel Metapontino. E’ la cosa principale perché l’ambiente è in sofferenza perché le erogazioni non sono state costanti, Alcuni piantagioni sono state abbandonate come i pomodori, le angurie ed i meloni che hanno bisogno di tantissima acqua – aggiunge ancora Suriano - Anche gli agrumi se vanno in sofferenza buttano a terra i frutti, anche le piante da cui abbiamo raccolto i frutti come le drupacee hanno bisogno di acqua per andare avanti. Basta farsi un giro nei campi per capire che le quote non sono state rispettate, inoltre l’acqua arriva senza pressione”.
Insomma, una situazione complessa secondo la ricostruzione degli agricoltori del Metapontino che potrebbe compromettere anche le colture autunnali ed invernali, a cominciare dalla fragola prodotto simbolo di quel territorio. “Sono a rischio già le colture invernali ed autunnali. La fragola ma poi ci sono le ortive sia per il mercato fresco sia per l’industria di trasformazione che è a Rotondella. Non si può dichiarare che diamo ad un’altra regione il surplus di 40 milioni di metri cubi di acqua perché abbiamo risparmiato in Basilicata quando il risparmio è a discapito delle aziende agricole del Metapontino” precisa ancora Suriano ricordando che lunedì saranno sotto la sede della Regione per una “mobilitazione autonoma al di fuori delle rappresentanze di categorie”. Questo mentre le previsioni meteorologiche confermano che in Basilicata anche per la settimana in arrivo non è prevista una goccia d’acqua.