POTENZA - «Sono lavori che la popolazione sta aspettando da tempo, per questo ben vengano. I cittadini sono pronti ai sacrifici purché si facciano e consentano alla diga di accumulare più acqua da utilizzare quando ci sono periodi di siccità. La popolazione è d’accordissimo sugli interventi e sul fatto che i lavori si devono fare quando la diga è quasi vuota come in questo momento». Alberico Gentile, commissario prefettizio del comune di Senise conferma l’attesa che c’è in paese sull’avvio dei lavori nella diga di Monte Cotugno. La crisi idrica che colpito i 29 comuni interessati dallo schema idrico “Basento – Camastra” ha, infatti, confermato i rischi che potrebbero correre altre aree della Basilicata, a cominciare dal Sensisese e dal Metapontino, in caso di siccità, così l’avvio dei lavori nell’invaso in terra battuta più grande di Europa rappresenta una occasione da non perdere. L’affidamento delle opere previsto per domani è stato annunciato, nei giorni scorsi, dal presidente di Acque del Sud, Luigi Decollanz, che ha confermato come le opere prevedono “il rifacimento del manto dell’invaso” e si concluderanno entro il 2025 portando “all’ incremento di risorsa nella diga di circa 100 milioni di metri cubi in più pari ad ulteriore dieci metri di invaso”.
Insomma, un progetto che consentirà di incamerare un maggiore numero di metri cubi di acqua considerato che, a pieno regime, la diga può arrivare ad un massimo di 480 milioni di metri cubi di acqua (anche se – da quando sono previsti i lavori - il livello non supera i 240 milioni di metri cubi ). Affidamento delle opere al via, dunque, tra attese e qualche timore tra la popolazione. Sentimenti che sono condivisi anche dei 140mila abitanti dei 29 comuni serviti dalla Camastra alle prese con razionamenti che andranno avanti, almeno per il momento, sino al 22 dicembre prossimo. E questo nonostante le piogge delle ultime settimane abbiano fatto salire il livello dell’invaso della Camastra a circa 900mila metri cubi (nello stesso periodo dello scorso anno nella diga c’erano, invece, circa 6 milioni di metri cubi di acqua mentre rispetto alle settimane precedenti c’è un saldo in positivo di 500 mila metri cubi). La risorsa accumulata se, da un lato, viene vista come un segnale positivo rispetto ai mesi scorsi ed alla possibilità di evitare i razionamenti, dall’altro, viene considerata anche come una sorta di “patrimonio da custodire” in vista delle prossime festività natalizie. L’obiettivo, infatti, sarebbe quello di poter erogare, nei giorni di Natale, l’acqua senza razionamenti, e soprattutto di tornare al più presto alla normalità. In questa direzione, ad esempio, vanno i lavori che Acquedotto lucano sta portando avanti nella zona della Val d’Agri alla ricerca di nuove sorgenti che si possano aggiungersi a quelle già captate e far salire a 250 litri al secondo la portata delle sorgenti di quel territorio che alimentano i 29 paesi del Potentino.
Una scelta questa a cui Acquedotto lucano sta lavorano alacremente, mentre, proprio ieri, l’assemblea dei soci dell’ente ha dato il via libera al Comitato di controllo analogo. Nessuna ufficialità, invece, sui ristori per le attività commerciali e sullo sconto in bolletta sollecitati dai sindaci dei comuni interessati attraverso il presidente dell’Anci Basilicata, Gerardo Larocca. La Regione starebbe valutando le proposte ma, al momento, nessuna decisione è stata presa. “Quasi certamente se una decisione ci sarà questa sarà ufficializzata dopo le festività natalizie” lasciano intendere fonti regionali, mentre in diversi comuni del Potentino – per guasti improvvisi – le interruzioni d’acqua sono iniziate dalla tarda mattinata di ieri.