Il caso
Il giudice sotto processo a Potenza denuncia: «I file nel fascicolo hanno nomi volgari»
L'esposto del magistrato Errede accusato di corruzione: «Conoscono le mie abitudini sessuali, profonda umiliazione»
POTENZA - La denominazione infelice di un brogliaccio fa scattare una denuncia nei confronti della Guardia di Finanza da parte del magistrato Pietro Errede, già imputato a Potenza in relazione a presunti episodi di corruzione in atti giudiziari.
Il giudice porta all’attenzione della procura un fatto alquanto singolare: i files in pdf relativi alle intercettazioni sulla sua utenza telefonica sono stati indicati come “Pecorina 1,2,3”. Errede ritiene di essere vittima “di essere vittima di gravi violazioni del diritto all’immagine e della mia persona”.
“La circostanza – si legge nella denuncia - ha suscitato oltre che l’ilarità unita a stupore dei difensori tutti e delle stesse parti che hanno visionato tali files, anche un profondo dolore e mortificante e gratuita umiliazione nello scrivente. Tale circostanza non ha altra spiegazione, attesa tipologia dei fatti per le quali sono state disposte le captazioni , che quella di voler offendere la mia immagine e la mia reputazione, a maggior ragione se si considera il fatto che è ormai noto anche agli inquirenti il mio orientamento sessuale, per averlo conosciuto proprio grazie alla attività di indagine svolta, che non per questo può giustificare simili aberrazioni”.