Sabato 06 Settembre 2025 | 11:28

Basilicata, l’urlo di uno studente disabile: «Barriere architettoniche all’Unibas»

 
nico basile

Reporter:

nico basile

Basilicata, l’urlo di uno studente disabile: «Barriere architettoniche all’Unibas»

Il caso di un giovane potentino approda in Regione: disabile motorio dalla nascita, ha lanciato sul web una lettera di accusa

Mercoledì 31 Gennaio 2024, 11:08

«Sono deluso dalla mia terra, dalle persone che lavorano all’Università degli Studi della Basilicata. La mia è una battaglia non solo personale ma a beneficio di altri per il rispetto del diritto allo studio». A sostenerlo è Flavio Olita, 21enne potentino, dal 2021 studente d’informatica presso l’Ateneo lucano. Disabile motorio dalla nascita, dovuto alla distrofia muscolare di Duchenne, il giovane ha lanciato sul web una lettera di accusa per sollevare i problemi «evidenti e insostenibili» per portare a termine il percorso di studi.

«Risiedo in via Appia - racconta Flavio - esistono barriere architettoniche ovunque a Potenza. Ciò nonostante ho frequentato regolarmente le scuole primarie a San Giovanni Bosco e secondarie alla Luigi La Vista grazie al sacrificio della mia famiglia. La mia presenza ha portato all’installazione di un montascale. Poi alle superiori presso il liceo scientifico Pasolini ho beneficiato dell’ascensore».

La vicenda si complica con l’iscrizione in Unibas al Dipartimento di Matematica, Informatica ed Economia (DiMIE) situato nel campus di Macchia Romana. Da un lato evidenza l’esistenza di «muri» fisici e dall’altro l’assenza di figure «necessarie». «Ero entusiasta - sottolinea - ma con il tempo ho capito il costo di questa scelta. Avevo già visionato il campus con i suoi limiti evidenti. Una lunga scalinata senza piattaforma per disabili, porte tagliafuoco e accesso al vano ascensore che non posso aprire in carrozzella. Tutto questo impedisce l’autonomia per arrivare alle aule. Il primo anno - prosegue - ho obbligato mio padre ad accompagnarmi, quando non era possibile, ho seguito i corsi in DAD. Gi esami però li ho sostenuti in presenza come dovuto. E poi, la didattica a distanza ha connessioni internet carenti e dal settembre 2023 con appena il 10% delle lezioni disponibili. Ecco perché ho stabilito un rapporto diretto con gli uffici preposti, ma alla richiesta d’intervento non ho ricevuto risposte, solo conferma sull’assenza di fondi. Unica strada un bonus che ci avrebbe permesso di contrattualizzare privatamente un accompagnatore e bypassare il problema. Adesso ho deciso di fermarmi e potrei anche gettare la spugna».

Domani il tema approderà in Regione Basilicata nella convocazione della IV Commissione Consiliare presieduta da Gino Giorgetti del Gruppo Misto, il quale ha fatto sapere di voler verificare le responsabilità ed eventuali vuoti normativi. Al centro dei lavori i casi di 4 studenti lucani con disabilità motoria, tattile e visiva. «Conosciamo la situazione di Olita – la precisazione della prorettrice Unibas con delega all’inclusione, disabilità e DSA, Paola D’Antonio – attenzionata subito insieme ad un altro studente. Il bonus in questione è lo stanziamento dall’ARDSU di un contributo straordinario di mille euro cadauno per un assistente, figura diversa dal tutor che già opera. Non esiste una legge di tutela ma linee guida per garantire il diritto allo studio delle persone con disabilità. Ciò nonostante è nostro interesse salvaguardarle in ogni modo, come già fatto in passato, per creare condizioni idonee sia a Macchia Romana che nel Polo del Francioso di Potenza».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Marchio e contenuto di questo sito sono di interesse storico ai sensi del D. Lgs 42/2004 (decreto Soprintendenza archivistica e Bibliografica Puglia 18 settembre 2020)

Editrice del Mezzogiorno srl - Partita IVA n. 08600270725 (Privacy Policy - Cookie Policy - - Dichiarazione di accessibilità)