Occupazione
Pulizia nei boschi lucani per restare al lavoro
C’è una luce per gli ex percettori del reddito minimo
POTENZA - La luce all’orizzonte c’è ma è flebile e perché non si spenga bisogna fare presto. Dopo settimane di prese di posizione, dopo un presidio davanti alla sede della Regione andato avanti mesi, la prospettiva della platea del Reddito minimo d’inserimento e degli ex Tis appare meno cupa. Una soluzione c’è. È quella di un passaggio volontario nella platea della forestazione e la Regione l’ha illustrata ai sindacati nelle scorse settimane, ma bisogna correre per fare in modo che a maggio quando i cantieri forestali partiranno i lavoratori possano essere coinvolti.
L’iter per arrivare a questo, infatti, non è semplice né celere. Bisogna che alcuni passaggi vengano consumati tra Roma e Potenza, tra i Ministeri e la Regione. Il che richiede tempo, anche per individuare le risorse che dovranno essere stanziate. Perché gli addetti rientrino nella platea della forestazione, infatti, servono 20 milioni di euro che la Regione deve trovare. Ma soprattutto serve che le schede che la Regione ha inoltrato a Roma per avere il via libera a utilizzare i fondi provento delle royalty del petrolio abbiano il via libera al più presto, ritornino in Basilicata e siano la base per dare vita ad un bando sulla forestazione e a una relativa legge regionale (approvata dal Consiglio) che ne definisca i diversi aspetti.
Insomma, un iter preciso, illustrato ai sindacati nelle scorse settimane, che a fine mese dovrebbe essere se non definito quanto meno a buon punto. Almeno questa è la speranza. Perché - al netto delle scelte che dovranno fare i lavoratori che solo su base volontaria potranno rientrare nella platea della forestazione - è evidente che rientrando nei cantieri forestali gli addetti del Rmi e dei Tis potranno avere i contributi figurativi e la disoccupazione quando i cantieri saranno chiusi. Tutele non da poco se si considera che, fino ad oggi, questi addetti che hanno prestato servizio per lavori di pubblica utilità nei comuni lucani non hanno potuto usufruire di ferie, di maternità, di permessi per malattia. Insomma, di nessuna di quelle garanzie che sono previste per la gran parte dei lavoratori.
A giorni - secondo le rassicurazioni della Regione date nell’ultimo incontro - dovrebbero arrivare le risposte romane. Nel frattempo, i sindacati che si aspettano un numero elevato di richieste di inserimento nella platea della forestazione, chiedono, comunque, di accelerare. «Bisogna fare presto», sollecita Anna Russelli, segretaria generale della Cgil. Parole che si associano a quelle di Vincenzo Tortorelli, segretario regionale della Uil che spiega come sia importante «accelerare per arrivare a marzo con la platea degli addetti e partire con i progetti per i cantieri a maggio». «È una soluzione che, come Uil da tempo, avevamo posto in essere soprattutto per rimettere in lavoratori in un processo produttivo», commenta ancora il segretario Uil che richiama, sulla forestazione, anche l’idea dell’Agenzia produttiva regionale. «È l’unico progetto che non è delocalizzabile e che ci consentirebbe di invertire la rotta sul dissesto e sulla pulizia dei boschi dando lavoro», conclude l’esponente della Uil.