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Da Potenza a Modena, un poliziotto lucano tra gli eroi che salvano un ragazzo

 
antonella inciso

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antonella inciso

Da Potenza a Modena, un poliziotto lucano tra gli eroi che salvano un ragazzo

Il giovane voleva suicidarsi. Il lucano Domenico Bentivenga premiato a Modena; con la collega Carla Brullo, in servizio alla Polizia stradale di Modena nord, ha evitato la tragedia

Martedì 05 Dicembre 2023, 12:19

Un’ora lunga, lunghissima, per restituire alla vita un giovane che aveva deciso di farla finita.

È quella vissuta da Domenico Bentivenga e dalla sua collega Carla Brullo, agenti in servizio presso il Compartimento della Polizia stradale di Modena nord. Due ragazzi in divisa, due poliziotti «eroi» che con il loro impegno e la voglia di non arrendersi hanno convinto un altro ragazzo come loro a scegliere di continuare a vivere invece di rinunciarvi. Un gesto estremo che Domenico, potentino di nascita e trasferito in Emilia per lavoro, e la sua collega Carla hanno evitato.

Per il loro impegno e per la capacità di convincere il ragazzo a desistere i due poliziotti sono stati premiati dal sindaco di Modena, Gian Carlo Muzzarelli e dalla sezione di Modena dell’Associazione nazionale familiari vittime della strada (da cui hanno ricevuto una targa).

Due riconoscimenti importanti che confermano il valore di quel lavoro portato avanti la sera del giorno di Pasquetta di quest’anno. Domenico Bentivenga e Carla Brullo sono di turno in pattuglia dalle 19 all’una di notte. Sembra il solito giro di controllo, la solita serata quando intorno alle 20 alla Volante arriva una chiamata: un ragazzo su un cavalcavia nei pressi di Castelfranco sta tentando il suicidio. I lampeggianti, la velocità, la corsa: i due agenti arrivano sul posto. La situazione è delicata, il rischio che il ragazzo, un giovane come loro, si butti è alto ed i due agenti ne sono consapevoli. Il loro, però, non è un lavoro come gli altri. È una missione - fatta di impegno civico e senso di responsabilità - e così sono decisi a farlo desistere.

«Abbiamo visto il ragazzo sul ciglio del cavalcavia non appena siamo giunti sul posto» raccontano ai media emiliani. La strada è stretta, il cavalcavia richiede attenzione e così iniziano a rallentare il traffico. Ad evitare confusione e soprattutto iniziano a parlare con il ragazzo. Domenico e Carla, i due agenti, provano ad instaurare un legame con lui. Sono tutti giovani, possono capirlo. Cercano di rasserenarlo, di farlo ragionare su un gesto dalle conseguenze estreme. Ogni parola, ogni verbo viene pesato, meditato, valutato. Ed il tempo sembra infinito. I due poliziotti, però, non si arrendono. Perché quelle loro parole sono l’unico filo che ancora lega quel ragazzo alla vita. «Abbiamo parlato insieme per un’ora ed alla fine lo abbiamo convinto a desistere» aggiunge Domenico. Dopo quei sessanta lunghissimi minuti il ragazzo viene fatto scendere dal cavalcavia. È salvo ma di lui i due agenti non hanno saputo più nulla. Non importa, però. Perché l’importante era e resta averlo convinto a darsi una seconda possibilità. «È stata una esperienza molto forte e diversa dalle altre. Abbiamo avuto fortuna perché siamo arrivati nel momento giusto. È stato bello salvare una vita perché solitamente arriviamo che il danno è fatto» conclude l’agente Brullo. Quel salvataggio è e continua ad essere impresso nei loro cuori e nella loro mente. Oggi, a mesi di distanza, la vita professionale dei due poliziotti eroi scorre come al solito.

Castelfranco e Modena non dimenticano, però. Ed ora non potrà dimenticare anche Potenza orgogliosa del gesto di quel ragazzo lucano che - di servizio al nord - ha salvato la vita ad un giovane come lui.

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