SPINOSO - Abbiamo dato voce al disagio dei cittadini della Val D’Agri che, dallo scorso 20 ottobre, non hanno più la possibilità di utilizzare le fermate degli autobus sulla statale 598. Lo scorso 20 novembre, con una nota, l’assessora regionale ai trasporti Dina Sileo ha fatto sapere che «dopo ampio confronto, siamo riusciti a concordare soluzioni che resteranno in vigore fino alla conclusione dell’anno scolastico. Garantiremo, al contempo, la sicurezza degli studenti e l’efficienza dei servizi. Ho chiesto che entro una settimana ciascuna parte adotti gli atti necessari per rendere esecutive le soluzioni concordate».
Fino a ieri, però, la soluzione non si era concretizzata. Nel frattempo il disagio delle comunità è diventato una petizione che ha raccolto centinaia di firme, per continuare a chiedere soluzioni celeri e possibilmente definitive.
La soppressione è stata decisa «per motivi di sicurezza e a seguito di diffida di Anas Spa» come si legge sul sito Cotrab. Si tratta di quasi 10 fermate di 4 linee di trasporto pubblico in Val d’Agri. Autobus che consentivano gli spostamenti verso il capoluogo lucano, verso Napoli oltre che per la mobilità interna alla valle a ben 9 comuni dell’area (Spinoso ,Armento, Brienza, Gallicchio, Missanello, Montemurro, San Martino d’ Agri, San Chirico Raparo e Sasso di Castalda).
«Riconosciamo il diritto-dovere della messa in sicurezza delle fermate citate e indicate successivamente ma intanto è già trascorso oltre un mese e noi proseguiamo nello svolgere la nostra quotidianità con assiduità e senso del dovere nonostante i disagi ai quali siamo sottoposti- si legge nella lettera che accompagna la petizione, scritta da un lavoratore pendolare e genitore di studente pendolare e che è stata inviata ai vertici regionali, provinciali e al Cotrab- Nel frattempo, riconosciamo inoltre, anche il diritto alla mobilità che ci è stato tolto senza valutare e prendere in considerazione le necessità di un popolo. Le fermate interessate esistevano da oltre 40 anni e nessuno si è posto mai il problema della sicurezza? Quanti casi di incidenti e infortuni sono stati causati da queste “fermate non in sicurezza”? Probabilmente sarebbe stato opportuno un tavolo tecnico tra enti e istituzioni coinvolte per valutare, organizzare e individuare aree adatte e solo successivamente spostare le numerose fermate senza pensare assolutamente alla soppressione delle fermate stesse».
«Mi faccio portavoce di tutti gli studenti pendolari ai quali si deve garantire il diritto allo studio e alla mobilità. Mi faccio portavoce di tutti gli operai che devono raggiungere la sede di lavoro quotidianamente in gran difficoltà. Mi faccio portavoce di tutti gli addetti socio-sanitari, di tutto il personale infermieristico che quotidianamente deve raggiungere gli ospedali e di tutti quei docenti che raggiungono più plessi quotidianamente per offrire un pubblico servizio. Per tutte queste voci, le cui firme troverete allegate, chiedo che venga valutata in modo serio e celere la questione dei trasporti al fine di consentire a tutti di svolgere al meglio il proprio dovere».