sanità
Potenza, battaglia di civiltà: «Più caschi per chi è sotto chemio»
Si vuole che ogni ospedale in Basilicata abbia tali dispositivi per i pazienti oncologicisinergia
POTENZA - Incrementare il numero dei caschi refrigeranti, necessari per prevenire l’alopecia dei pazienti sottoposti a chemioterapia, in dotazione agli ospedali lucani, per migliorare la qualità della vita di chi affronta una battaglia contro un tumore e, al contempo, rendere più umane le cure.
Parte da questi presupposti la mozione dei consiglieri regionali di «Basilicata Oltre», Massimo Zullino e Giovanni Vizziello, presentata ieri a Potenza, assieme ai volontari dell’associazione «Agata contro il cancro», che nelle prossime ore sarà discussa in Consiglio regionale. I dispositivi, è stato spiegato ieri, raffreddando il cuoio capelluto riducono la perdita dei capelli indotta dal trattamento chemioterapico «ma - ha giunto Zullino - è francamente insopportabile che i caschi refrigeranti siano disponibili solo al San Carlo di Potenza e non anche al Crob di Rionero o al Madonna delle Grazie di Matera».
Di qui la necessità della mozione, per estendere a quanti più pazienti possibili i benefici derivanti dall’utilizzo dei caschi refrigeranti: «Sarebbe un grande passo in avanti nella umanizzazione delle cure - ha aggiunto Rosa Gentile volontaria di “Agata” - basti pensare alla condizione di enorme sofferenza di una donna che ha già subito una mastectomia e che è costretta anche a convivere con la caduta dei capelli per comprendere l’importanza dei caschetti refrigeranti come strumenti attraverso cui preservare l’identità femminile». Un viatico per migliorare sul versante «dell’appropriatezza delle cure preservando al massimo l’identità femminile ed impedendo che le donne vedano alterata la propria immagine durante il percorso di cura», il parere di Viziello che ha poi ricordato come di dispositivi refrigeranti ne esistano «soltanto due all’ospedale di Potenza, ma crediamo che sia giusto estenderli a tutta la regione».
Presente all’incontro potentino di ieri anche la presidente della Commissione regionale Pari opportunità della Basilicata, Margherita Perretti: «Come Commissione regionale Pari opportunità in questi anni abbiamo lavorato molto sul tema del diritto alla salute delle donne lucane - ha ricordato la Perretti - il diritto a ricevere un’assistenza adeguata alle proprie esigenze sanitarie e che è caratterizzato da screening oncologici efficaci, stili di vita adeguati, maggiore attività motoria, cure all’avanguardia e maggiore attenzione alla qualità di vita e agli aspetti psicologici di quanti incappano in una diagnosi di tumore».