Il fatto

Potenza, ladri alla mostra su Rocco Scotellaro: rubate le opere di due artiste

Massimo Brancati

Nel mirino la collettiva allestita nell’ambito delle iniziative per il centenario del poeta

POTENZA - C’è grande amarezza. Perché nessuno immaginava che a conclusione del primo ciclo di eventi dedicati al centenario della nascita di Rocco Scotellaro ci si dovesse soffermare su un furto. Un furto di opere d’arte perpetrato da ignoti. All’interno degli eventi organizzati dalle associazioni «Casa del popolo ambulante» e «Terre joniche»: accanto a reading di poesie e all’originale lettura del diario di Carmela Capece, amica del poeta, un documento inedito, per veicolare il pensiero e la poetica di Scotellaro, è stata organizzata anche una collettiva itinerante di arte moderna con oltre 150 opere.

Un evento che ha riscosso un grande successo di pubblico ma che è stato «macchiato» dall’azione di ladri. Sono state trafugate opere di Angela Menchise (tela 33x44 «Gli odori della città di Scotellaro») e di Ornella Anna Gaia Senesi a cui hanno portato via due disegni 25x33 a inchiostro e grafite: «Infanzia violata Kabul 1978» e «Un venerdì a pranzo Beirut 1992».

A nulla sono valse le indagini condotte dalla Polizia locale di Miglionico, dove le opere sono state viste per l'ultima volta, quando sono state imballate e stoccate nel Castello del Malconsiglio in attesa di partire per Sasso di Castalda dove era prevista la loro esposizione. Ma all’arrivo a Palazzo De Luca, sede della mostra, il personale preposto all'accoglienza delle opere non ha potuto annoverarle tra gli arrivi. Non c’erano più nonostante fossero presenti negli elenchi. Sono stati condotti capillari controlli anche nel Museo di storia Naturale nell'abbazia di San Michele Arcangelo a Monticchio, peraltro presidiata da telecamere interne e personale. Le opere si sono misteriosamente volatilizzate forse tra i meandri del castello, forse altrove.

L’episodio s’inserisce nel solco di un fenomeno che preoccupa: sono sempre di più le opere d’arte rubate in tutto il Paese, oltraggio alla cultura e alla sensibilità degli autori. L’artista Ornella Anna Gaia Senesi, in particolare, ha prodotto queste opere con grande difficoltà derivanti dalla sindrome della «neve visiva» di cui è affetta, ma la sua passione per l'arte e per alcune tematiche ne motivano l'intenso sacrificio. Le opere trafugate della Senesi parlano di guerra, di diritti violati, di infanzia bruciata, di necessità di ritorno alla vita, della sollecitazione a coltivare la speranza. La famiglia dell’artista chiede un gesto di buona volontà a chi ha portato via le opere: «Sono di basso valore di mercato e segnalate. Non vale la pena trattenerle, magari è più allettante una buona ricompensa». L’appello, finora, è caduto nel vuoto. La speranza è che l’attività d’indagine approdi a una svolta o, in alternativa, che l’autore del furto si ravveda, restituendo il frutto dell’impegno e del talento, mortificati da chi non ha rispetto per l’arte e per il lavoro degli altri.

Privacy Policy Cookie Policy