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Nomina di un commissario dell'ospedale San Carlo di Potenza, assolto ex presidente Regione Pittella

 
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Nomina di un commissario dell'ospedale San Carlo di Potenza, assolto ex presidente Regione Pittella

«Il fatto non sussiste». Il nodo sulla nomina del commissario Maglietta

Venerdì 07 Luglio 2023, 16:32

20:00

POTENZA - Imputato in un’inchiesta del 2014 sulla nomina dell’allora commissario dell’Azienda ospedaliera San Carlo di Potenza, l’ex presidente della Regione Basilicata Marcello Pittella, è stato assolto dal Tribunale di Potenza «perché il fatto non sussiste». Lo ha reso noto Donatello Cimadomo, che è l’avvocato di Pittella (attualmente consigliere regionale lucano di Azione).

Il 22 ottobre del 2014, la Giunta lucana di centrosinistra, guidata da Pittella, nominò commissario del maggior ospedale della regione Rocco Maglietta, che, per accettare l’incarico, rinunciò a quello di direttore generale dell’Azienda sanitaria di Matera. Il Tribunale potentino ha assolto anche tutti gli altri imputati, tra i quali lo stesso Maglietta, nell’inchiesta in cui erano contestate, a vario titolo, le accuse di concorso in falso ideologico e abuso d’ufficio.

«Si chiude una vicenda incresciosa e paradossale». Lo ha scritto, in una nota, Marcello Pittella, ex presidente della Regione Basilicata ed attuale consigliere regionale di Azione, in riferimento alla sentenza «di assoluzione con formula piena» decisa dal Tribunale di Potenza sulla nomina nel 2018 (e non nel 2014 come scritto erroneamente in precedenza) di Rocco Maglietta come commissario dell’Azienda ospedaliera San Carlo del capoluogo lucano.

«Oggi - ha sottolineato Pittella - si chiude per me, per gli ex colleghi di Giunta, Braia, Castelgrande, Cifarelli, Franconi e Pietrantuono e per gli ex direttori generali Pafundi, Marsico e Maglietta una vicenda incresciosa e paradossale. A mandarci sotto processo per abuso d’ufficio e falso ideologico per la nomina del dottor Maglietta a commissario del San Carlo, da noi effettuata perché in campo c'era la riorganizzazione del sistema sanitario regionale ed occorrevano figure di alta e provata qualità professionale - ha proseguito l’ex consigliere regionale - fu l’ex segretario generale della Cgil, Angelo Summa».
«L'assoluzione del Tribunale di Potenza con formula piena perché il fatto non sussiste, arrivata a distanza di cinque anni - ha proseguito Pittella - pone fine ad un fatto doloroso ed anche ad un atteggiamento parossistico di scontro politico che mai dovrebbe ricorrere alle aule dei tribunali, così come accaduto per noi. Nuoce - ha concluso - alle singole persone, alla credibilità delle cariche rivestite pro tempore e soprattutto alla collettività».

Luca Braia (assessore all’epoca dei fatti e attuale consigliere regionale Italia Viva) ha sottolineato che «chi aveva strumentalizzato la storia per tanto tempo ora speriamo trovi la propria pace».

«Assolti - ha aggiunto - con formula piena perché il fatto non sussiste: nessun abuso di ufficio, nessun falso ideologico. Abbiamo solo dovuto attendere pazienti e fiduciosi nella giustizia, per cinque anni, che si chiudesse, oggi, con questa sentenza la questione paradossale relativa alla nomina di Maglietta, a gennaio del 2018, come commissario del San Carlo. Infondate, quindi - ha proseguito Braia - le accuse nei confronti della precedente Giunta regionale guidata dal presidente Pittella e di noi assessori, Luca Braia, Flavia Franconi, Francesco Pietrantuono, Carmine Castelgrande e Roberto Cifarelli. Abbiamo agito, nel quadro della riorganizzazione del sistema sanitario regionale - ha concluso - solo adempiendo ai nostri compiti per non lasciare senza guida la sanità in generale e il San Carlo in particolare».

«Oggi Marcello Pittella, nostro consigliere regionale in Basilicata, è stato assolto dal reato di abuso di ufficio perché il fatto non sussiste in un’inchiesta per la nomina del commissario dell’ospedale San Carlo di Potenza che lo ha visto coinvolto quando era Presidente della Regione. Esprimo la mia piena soddisfazione per l’esito, convinto sempre di più che questa fattispecie sia assurda e vada depenalizzata al più presto. Un abbraccio a Marcello». Lo afferma Carlo Calenda in una nota.

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