La Cassazione annulla la condanna di Mancusi, ex vicepresidente della giunta lucana
Era stato accusato - reato prescritto - di associazione a delinquere finalizzata alla corruzione elettorale ma i giudici hanno stabilito che «il fatto non sussiste»
POTENZA - La Corte di Cassazione ha annullato senza rinvio, con la formula perché il fatto non sussiste, la sentenza di condanna della Corte d’Appello di Potenza contro l’ex vicepresidente della giunta regionale della Basilicata, Agatino Mancusi.
Mancusi si dimise dalla carica - che occupava dal 2010 - il 9 novembre del 2012 perché indagato per concorso esterno in associazione mafiosa dalla Procura della Repubblica di Potenza, in seguito a presunti contatti con rappresentanti di organizzazioni criminali che lo avrebbero aiutato nella campagna elettorale.
Nel processo, celebrato da ottobre del 2015, Mancusi venne condannato, dopo la riqualificazione del reato - prescritto - per «associazione per delinquere semplice, finalizzata alla corruzione elettorale». Nonostante la prescrizione, l’avvocato di Mancusi, Donatello Cimadomo, prima propose ricorso in Appello, che fu respinto, e successivamente quello alla Suprema Corte che ha disposto per l’annullamento senza rinvio della sentenza.