L'emergenza lucana
A Senise tanta acqua dal cielo ma le abitazioni sono a secco
Scuole chiuse fino a domani. Il Sinni danneggia la condotta del Frida e il paese resta con i rubinetti chiusi. Al lavoro i tecnici di Acquedotto lucano. Preoccupato il sindaco Castronuovo per la tempistica dell’opera di ripristino
SENISE - Scuole chiuse fino a domani, attività commerciali in affanno, cittadini preoccupati e iniziative culturali previste per il fine settimana annullate: è il risultato dell’emergenza idrica che sta riguardando l’abitato di Senise da mercoledì scorso. Da quando, cioè, la possenza del fiume Sinni ha divelto i pilastri che reggevano parte della condotta del Frida per l’approviggionamento di acqua potabile. E mentre ci si chiede se il Sinni ingrossato delle ultime ore abbia fatto tutto da solo (in riferimento alla necessaria manutenzione della rete), fin da subito Comune e Aquedotto Lucano hanno interloquito per trovare due soluzioni: la prima, quella urgente per riportare l’acqua potabile a Senise; la seconda, quella per ripristinare la condotta, che, ovviamente richiederà più tempo.
Da mercoledì pomeriggio, intanto, in tre punti dell’abitato sono presenti le autobotti per l’erogazione dell’acqua potabile. Fortunatamente la problematica non riguarda alcune contrade senisese (Piano delle Maniche, Massanova e Sicileo). Riguarda, però, l’intero abitato e le aree industriale e artigianale.
«Da ieri mattina hanno lavorato per l’utilizzo di una condotta rurale - ha spiegato il sindaco Giuseppe Castronuovo - solo che la disponibilità idrica di quella condotta è limitata, perché sono massimo 7 litri al secondo rispetto ai 36 litri erogati prima. Abbiamo verificato la possibilità di far avere l’acqua almeno nella parte alta dell’abitato. Si capirà per quanto tempo sarà possibile la fornitura ma anche se fosse per poche ore al giorno almeno limiteremmo il disagio. Per la zona a valle, compresa area «Mercato» vediamo se nelle ore successive riusciremo a far arrivare l’erogazione».
Nel pomeriggio di ieri, infatti, in molte zone a monte dell’abitato senisese il flusso idrico, seppur non considerevole, è tornato. Fino alla serata di ieri, comunque, tempistiche e quantità di erogazione eranbo comprensibilmente un punto interrogativo.
«Contemporaneamente - continua il sindaco - si farà il tentativo di portare l’acqua attraverso un’altra rete rurale, quella di contrada «Metuoio» per servire la parte bassa del paese ma in quel caso i litri al secondo sarebbero appena 2».
E per la risoluzione del problema? Ieri mattina i funzionari di Acquedotto Lucano erano in Regione per chiedere le autorizzazioni e procedere con gli interventi sul Sinni. «L’idea - continua Castronuovo - è quella di fare una condotta interrata che passi sotto l’alveo. La mia preoccupazione è proprio la tempistica: si ipotizzavano almeno due settimane, ma per motivi sanitari ed economici si tratta di un tempo troppo lungo. Necessita, secondo me, una soluzione alternativa per consentire che il flusso idrico erogato sia maggiore. Stiamo ragionando con Acquedotto lucano».
Insomma, un vero e proprio stato di emergenza. «Siamo in piena emergenza e l’attenzione da parte della Regione c’è. Vediamo cosa succede, stiamo cercando di rispondere alle esigenze delle attività produttive, degli uffici pubblici, del distretto sanitario. Lavoriamo in affanno ma stiamo lavorando», conslude il sindaco.
Tutte le attività commerciali e di servizi pubblici dotate di deposito o cisterna possono chiedere l’approvvigionamento di acqua potabile rivolgendosi al Comando di Polizia locale di Senise.
Intanto non sembra che il maltempo abbia intenzione di cessare e nelle prossime ore è prevista pioggia e forse anche neve. E i cittadini di Senise con un occhio guardano l’acqua che scende dal cielo e con l’altro quella che dovrebbe uscire dai rubinetti.