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In Basilicata saldi al via ma col fiatone: si spenderà meno del 2022

 
Gianluigi De Vito

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Gianluigi De Vito

Saldi. partenza lenta a PotenzaMeglio a Matera con turisti

Federcosumatori: «Faranno spese 7 lucani su 10 ma con un budget ridotto»

Lunedì 02 Gennaio 2023, 11:21

Esce per prima dai box, la Basilicata della caccia all’affare. Il gran premio dei saldi comincia oggi, «privilegio» riservato anche e solo alla Sicilia. Il resto del Belpaese dovrà aspettare qualche giorno.

E Michele Catalano, presidente di Federconsumatori Basilicata, fa le carte alla sei settimane dei prezzi ridotti: «I lucani monitoreranno gli sconti per capire la loro reale convenienza, magari rimandando gli acquisti più in là, nella speranza che gli sconti aumentino. Oppure approfitteranno delle promozioni solo se vi imbatteranno, senza andarle a cercare appositamente. Avverrà diversamente solo nei negozi di fascia medio-alta, in cui la ricerca all’occasione sarà più mirata». L’altra previsione: «Continueranno a crescere i lucani intenzionati ad approfittare degli sconti online, sono il 39%, e ormai avvezzi a tale questa modalità di acquisto all’indomani del lockdown».

Il peso dei rincari - La crisi che morde e con l’impennata dei costi dell’energia ha come rovescio della medaglia proprio un portafogli che si svuoterà di più a fine gennaio ma meno rispetto allo stesso periodo dell’anno appena andato in soffitta. Si vedrà. La sfera di cristallo accesa da Federconsumatori lascia ben sperare: la corsa ai saldi coinvolgerà quasi sette sette lucani su dieci (il 69%). In cima alla lista delle cose da acquistare ci sono capi d’abbigliamento (96%) e calzature (86%), segno evidente che molti hanno tardato anche a concedersi il regalo di Natale pur di contare sull’effetto risparmio. Ma c’è e resiste anche uno zoccolo duro che non si lascerà tentare e delle sei persone su dieci che non acquisteranno a saldo lo farà solo per risparmiare. È consistente, pari a un terzo, anche la pattuglia di chi preferisce proseguire con gli acquisti online. Rimane la considerazione generale positiva in base alla quale più della metà dell’intera popolazione di Basilicata aspettava il via alla stagione degli sconti per spendere. «Nonostante il Black Friday di novembre e le innumerevoli iniziative promozionali disseminate nel corso dell'anno i consumatori continuano ad avere una notevole fiducia per gli sconti di inizio anno. La fase di incertezza economica pesa anche, senza dubbio, sulle intenzioni per gli acquisti, e i lucani spenderanno qualcosina in meno rispetto al gennaio 2022», si legge in unan nota di Federcosumatori.

Il budget - Non sono grosse le cifre destinate alla spesa scontata d’inverno. Si parla di una cifra inferiore a 300 euro, meglio, di una spesa media di 167 euro. Non sono somme che cambieranno il destino incerto del terziario che continua a camminare a passi incerti nella permacrisi. ma il quadro lucano non si discosta dalla fotografia dell’Osservatorio nazionale Federconsumatori e riferito a tutta l’Italia: solo il 24% delle famiglie italiane farà acquisti ai saldi, vale a dire il 13% in meno rispetto allo scorso anno. La spesa media a famiglia sarà di 178,60, il che significa che si registrerà un calo del 3% rispetto ai saldi invernali del 2022. Si sbilancia di più l’Ufficio Studi Confcommercio: 15,4 milioni le famiglie che punteranno sullo shopping in saldo. La spesa media a famiglia si aggirerà sui 304 euro e ogni persona spenderà circa 133 euro, per un giro di affari di 4,7 miliardi di euro.

Occhio al farlocco - Il numero uno di Federcosumatori Basilicata, come ogni anno, delinea la tendenza e mettendo in guardia. «L’approccio più diffuso è quello “tardivo” o “occasionale”. Ma per chi si appresta ad effettuare acquisti, sia nei negozi fisici che sui portali online - spiega Catalano - è opportuno seguire alcuni consigli utili per ridurre il rischio di essere truffati, raggirati o di incorrere in finte promozioni che, purtroppo, potrebbero rivelarsi tutto fuorché degli affari. Per quanto riguarda la percentuale di sconto, questa deve essere espressa in percentuale e sul cartellino deve essere indicato anche il prezzo normale di vendita. I prodotti in saldo dovrebbero essere ben separati da quelli non scontati al fine di evitare la possibile confusione con quelli non in saldo. I negozi che non espongono la merce e quelli che applicano sconti eccessivi, pari o superiori al 60% (un onesto prezzo a saldo si attesta attorno al 40%) potrebbero nascondere dei tentativi di truffa. È meglio, quindi, non acquistare in negozi che non espongono il vecchio prezzo, la percentuale dello sconto ed il nuovo prezzo».

Carta di credito e taglie - Quanto alle modalità di pagamento «i negozianti convenzionati con una carta di credito sono tenuti ad accettarla. Se si rifiutano, o richiedono per l’utilizzo un prezzo più elevato, sarà bene rappresentarlo alla società che ha emesso la carta».

L’effetto valanga - La verità è che si farà sentire anche da noi l’effetto dei pre-saldi riservati alla clientela più affezionata. Del resto contro i «boxing days» pensati per intercettare in anticipo i consumatori, Confesercenti e non solo mettono in guardia. Uno degli effetti è quello di non trovare più le taglie.

Prove e cambi - La prova dei capi non è un obbligo, ma è rimesso alla discrezionalità del negoziante. Catalano: «Quando è possibile, è opportuno provare l’articolo scelto, ricordando che, in assenza di difetti, la possibilità di cambiare il capo o il prodotto non è imposta dalla legge (né durante i saldi né durante le vendite normali) ma è anch’essa rimessa alla discrezionalità del commerciante. Se si è incerti sull’acquisto sarà utile chiedere al negoziante se è possibile effettuare un cambio e il limite di tempo per farlo»

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