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Potenza, visite ginecologiche gratuite per le donne ucraine

 
Redazione online

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Potenza, visite ginecologiche gratuite per le donne ucraine

Lo screening si svolgerà al Crob di Rionero. Si comincia domani

Giovedì 21 Aprile 2022, 17:49

POTENZA - In occasione della «Giornata nazionale della salute della donna,» la Federazione italiana aziende sanitarie e ospedaliere promuove, in collaborazione con la Società italiana di ginecologia e ostetricia, l’apertura di 45 ambulatori ginecologici dedicati alle donne provenienti dall’Ucraina in 13 regioni italiane».

Lo rende noto il Crob di Rionero in Vulture che sottolinea come «al progetto di solidarietà, lanciato da Fiaso e Sigo, hanno aderito 38 aziende sanitarie e ospedaliere in tutta Italia per un totale di 45 ambulatori. L'Irccs Crob ha da subito dato il suo convinto contributo all’iniziativa nazionale attivando l’ambulatorio dedicato con la ginecologa Francesca Sanseverino, referente aziendale Fiaso Sigo per il progetto Ucraina, al fine di dare risposta ai bisogni di salute al femminile delle rifugiate. Vivo apprezzamento per l'adesione all’iniziativa è stato espresso dall’assessore lucano alla salute, Francesco Fanelli».

Da domani «le rifugiate ucraine potranno accedere a servizi diagnostici, clinici e di supporto psicologico dedicati ed essere assistite per urgenze ostetriche e ginecologiche e per la prevenzione e il follow up delle patologie ginecologiche. Oltre ai test per lo screening covid-19 e alle vaccinazioni, le donne ucraine potranno rivolgersi agli ambulatori aderenti all’iniziativa per ecografie o pap test o tamponi vaginali.

A disposizione, per informazioni e dubbi, il numero verde 800 592 782 (attivo dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13): a rispondere al telefono ci sarà un’operatrice di lingua ucraina in grado anche di tradurre, in caso di necessità, le richieste delle pazienti a medici e operatori sanitari. Il servizio di mediazione culturale è a cura della Sigo. Secondo gli ultimi dati del Ministero dell’Interno sono circa 96mila le persone fuggite dalla guerra e arrivate finora in Italia: di queste più della metà, oltre 50 mila, sono donne, accompagnate da 35 mila minori e circa undicimila uomini». 

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