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Basilicata, poche domande per i nidi: Pnrr occasione perduta

Massimo Brancati

Comuni a corto di personale e scarsa natalità

POTENZA - L’allarme era stato lanciato a più riprese dai sindaci lucani. Attenzione, sui bandi del Pnrr i Comuni manifesteranno tutta la loro incapacità a gestirli a causa di un organico carente che a malapena riesce ad assicurare la routine quotidiana.
Ed ecco i primi risultati che vanno in questa direzione: la Basilicata, infatti, è tra le regioni che hanno presentato meno domande al bando per l'incremento degli asili nido. Il tema è stato toccato anche durante la tappa potentina del tour di «Italia domani», organizzato da Palazzo Chigi per illustrare i contenuti del Pnrr in relazione ai vari territori. In quell’occasione, proprio in riferimento ai finanziamenti per gli asili nido e alla risposta «tiepida» della Basilicata, alcuni sindaci hanno segnalato la questione al ministro per il Sud Mara Carfagna invocando «rinforzi» negli enti locali. Pesa sulla carenza di istanze anche la scarsa natalità in tutta la regione, ma è un fattore marginale rispetto al problema degli organici. Per la verità, durante quel dibattito non c’è stata una risposta concreta all’appello, se non l’impegno a portare a Roma quanto denunciato dai primi cittadini lucani.

La Basilicata, dicevamo, è tra le regioni che hanno prodotto meno candidature al finanziamento, ma, in generale, c’è da registrare che la quantità di risorse richieste ammonta a un totale di circa 2 miliardi sui 2,4 disponibili. Restano da spendere, quindi, 400 milioni, soldi che andranno immediatamente ricollocati. Con un decreto firmato dal ministro dell'Istruzione, di concerto con il ministro per le Pari opportunità e la Famiglia, il ministro per il Sud, la Coesione territoriale e il ministro per gli Affari regionali e le Autonomie saranno destinati all'ulteriore finanziamento delle candidature già pervenute nell'ambito del bando Pnrr per l'incremento dei poli dell'infanzia per la fascia 0-6 anni. In seguito a questa prima operazione, circa 70 milioni ancora residui saranno oggetto di un nuovo bando per gli asili nido destinato ai Comuni delle Regioni del Mezzogiorno, con priorità a Basilicata, Molise, Sicilia che hanno presentato meno candidature rispetto al budget disponibile. Per loro ci sarà un ulteriore avviso con scadenza a fine maggio.

Il rischio di una replica di quanto già accaduto è forte. Ma il Governo spiega che questa volta i Comuni saranno accompagnati nella presentazione delle proposte con specifiche azioni di supporto. Quali? Non è dato saperlo. Probabilmente si seguirà la strada di destinare una quota di fondi per garantire ai Municipi di acquisire professionalità esterne il tempo necessario per mettere a punto le domande. Una «riedizione» - magari incrementata - dei 4,4 milioni di euro stanziati per la Basilicata nella prima fase con l’obiettivo di accompagnare gli enti locali nella redazione dei progetti. Sarà sufficiente questa volta? «Mettere a disposizione fondi per la progettazione è utile - dice Piero Marrese, sindaco di Montalbano jonico, presidente della Provincia di Matera e dell’Upi Basilicata - ma servirebbe un coordinamento. Ci sono alcuni comuni dove un asilo non sarebbe gestibile perché ci sono pochissimi bambini. A questo punto - aggiunge Marrese - sarebbe opportuno prevederlo in unico centro che raccolga un bacino più ampio. Nel caso di risorse non impiegate - conclude Marrese - queste potrebbero essere riversate sulle nuove scuole, settore in cui i progetti presentati in Basilicata superano il budget previsto. Basta dire che solo le due Province hanno presentato la candidatura di una nuova scuola nei rispettivi territori».

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