Ferrovie
Riapre la Sicignano-Lagonegro, ma solo per il «turismo lento»
I collegamenti della Basilicata. Dall’area Sud invocano la riattivazione per agganciarsi all’alta velocità
La Conferenza Stato-Regioni ha approvato lo schema di decreto interministeriale che finanzia tratte ferroviarie ad uso turistico lungo binari dismessi o sospesi. Nel darne notizia l’assessore regionale alle Infrastrutture Donatella Merra sottolinea i due progetti che riguardano la Basilicata: la Rocchetta-Gioia del Colle e la Sicignano-Lagonegro. Proprio in relazione a quest’ultimo segmento ferroviario è nato un acceso dibattito che ruota attorno a un interrogativo: perché non farne una tratta turistica e commerciale?
A porsi la domanda sono comitati e amministratori dell'area sud della Basilicata dopo aver appreso che il ministero delle Infrastrutture ha inserito la Sicignano-Lagonegro, chiusa dal 1987, le 26 tratte che, da un capo all'altro dello Stivale, potrebbero riprendere a vivere, ma solo ad uso turistico. Da qui le altre domande: perchè una (la ferrovia turistica) viene vista come alternativa all'altra (la ferrovia commerciale)? Perchè non realizzarle entrambe visto che non solo non sono incompatibili, ma permetterebbero di «ottimizzare» la crescita economica di una intera regione?
Gli interrogativi fanno da sfondo ad un'altra partita che, in questo momento, si sta giocando in Basilicata e cioè quella relativa all'alta velocità Salerno – Reggio Calabria, la cui realizzazione è prevista entro il 2031. Infatti, da quando il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) ha stabilito che venga costruita questa nuova linea, comitati e istituzioni del Lagonegrese e del vallo di Diano si sono mobilitati per chiedere la riapertura dell'antica tratta Lagonegro – Sicignano. Non solo a fini turistici, ma anche e soprattutto a fini commerciali, per potere prendere «al volo» una futura coincidenza con un convoglio più veloce. Insomma, l'alta velocità, non può essere messa da parte in quest'area del Meridione in cui il trasporto ferroviario è un dramma secolare per quanto è lento e accidentato. Lo scenario che si profila: una famiglia di Lagonegro che prende il treno la domenica per farsi una passeggiata (quando la tratta sarà recuperata a fini turistici, ammesso che lo sarà effettivamente) non potrà avere la coincidenza con i treni Frecciarossa o Italo. Inoltre, se ci sarà una trasformazione da storico a commerciale della linea lo diranno i numeri futuri del traffico. Motivo per cui oggi è difficile pensare già ad un’interconnessione con l'alta velocità.
Però, mai dire mai. Le possibilità non sono molto alte, ma il comitato che da anni si batte per il ritorno del treno lungo la Sicignano – Lagonegro non si arrende: «L'interconnessione si deve fare – afferma il presidente Rocco Panetta – e quindi la Sicignano Lagonegro deve essere riaperta anche al traffico commerciale già entro il 2028. A maggior ragione visto che il tratto compreso tra Polla e Atena Lucana, lungo circa 7 km, sarà costruito ex novo». Panetta sostiene che «non ha alcun senso costruire un tratto ex novo che corre parallelo a quello dell'alta velocità per utilizzarlo non più di due volte al mese. Perchè per riattivazione ad uso turistico della Sicignano – Lagonegro si intende proprio questo, cioè la ferrovia sarà funzionante soprattutto nei week end tra primavera ed estate con treni storici».
Secondo Panetta la tesi dell'interconnessione è supportata anche dalle normative europee che prevedono che le tratte regionali debbano essere connesse all'alta velocità. Sicuramente il fatto che la Sicignano - Lagonegro non viene dismessa ma potrebbe essere riattivata, anche se solo a fini turistici, è già un primo passo. «Ma la battaglia continua», afferma l'assessore alle attività produttive di Lagonegro Gianni Mastroianni. «Ribadiremo la richiesta di riattivare a fini commerciali la tratta che è fondamentale non solo per i collegamenti con l'alta velocità ma anche per migliorare i collegamenti con l'area nord della regione. E quindi la nostra azione - conclude - va avanti per ottenere anche la bretella Tito Auletta».