Economia

Tagli alle bollette e soldi alle imprese Val d’Agri, ecco il nuovo accordo con l’Eni

Antonella Inciso

Le royalty ottenute sono state impiegate per sostenere il bilancio corrente e la card carburanti, primo tentativo di dare direttamente un contributo ai cittadini, è stata sospesa

È il liet motiv che ha animato la Basilicata negli ultimi venti anni: fare in modo che i benefici delle estrazioni di petrolio e gas arrivino direttamente ai lucani. Il il risultato, però, non è stato quasi mai raggiunto. Le royalty ottenute sono state impiegate per sostenere il bilancio corrente e la card carburanti, primo tentativo di dare direttamente un contributo ai cittadini, è stata sospesa.

Ora, però, la Basilicata vuole riprovarci. E farlo con la distribuzione gratuita di gas alle famiglie ed a tutte le aziende pubbliche lucane. Oltre ad un pacchetto di 108 milioni di euro di royalty da impiegare per progetti dei comuni e delle imprese in materia di sostenibilità ambientale e sviluppo sostenibile.

Gli obiettivi il governo regionale lucano punta a raggiungerli con il nuovo accordo sulle estrazioni della Val d’Agri che dovrebbe firmare con l’Eni nelle prossime settimane. Un accordo atteso, previsto per la ratifica già per l’inizio di marzo e bloccato dalla crisi politica regionale (che ha portato alla mancata riconferma proprio dell’assessore all’Ambiente Gianni Rosa che si stava occupando in prima persona della questione), e ora diventato una vera e propria emergenza se la crisi energetica interazionale ed i relativi aumenti dovessero ulteriormente peggiorare. Con questo scenario la Basilicata è stata costretta a fare i conti, a definire i fabbisogni e le necessità di energia soprattutto in vista della stagione termica di ottobre: quattrocento i metri cubi di gas che sono necessari al territorio lucano ogni anno. Quattrocento metri cubi suddivisi tra 120 milioni di metri cubi destinati alle famiglie, 40 milioni di metri cubi alle strutture pubbliche e 240 milioni di metri cubi alle industrie ed alle imprese. Per «tagliare» la bolletta delle famiglie e quelle delle Amministrazioni pubbliche nell’intesa con l’Eni viene stabilito che alla Regione andranno 160 milioni di metri cubi di gas. Risorsa che, nelle intenzioni, sarà ridistribuita ai lucani. Nelle bollette che arriveranno a famiglie ed amministrazioni pubbliche della Basilicata, infatti, ad essere decurtati saranno i costi della materia prima, mentre a restare saranno gli altri oneri.

Gli accordi, poi, prevedono anche compensazioni economiche per ogni barile estratto. In particolare, nelle casse regionali entreranno un euro e cinque centesimi per ogni barile di greggio della concessione Val d’Agri. Soldi che in parte (si valutano 13 milioni di euro) saranno destinati ai Comuni lucani per progetti di sostenibilità ambientale. Nel dettaglio, sono previsti 2 milioni di euro ciascuno per i due capoluoghi ed altri nove milioni di euro per gli altri paesi. Soldi che dovranno essere spesi solo per iniziative finalizzate a programmi a favore della tutela ambientale. Altri 95 milioni di euro, sempre provento delle royalty saranno impiegati, per lo sviluppo sostenibile. Quarantacinque milioni l’Eni dovrà impiegarli per mettere su aziende che si occupano di energia green sul territorio lucano, mentre i restanti 50 milioni faranno parte di un «tesoretto» che la Regione utilizzerà per investimenti co-finanziati con imprese private.

Queste le linee dell’accordo. Questi i capitoli in materia di energia. Da capire ancora i tempi per la ratifica dell’intesa e quelli per la loro entrata in vigore. Occorre fare presto, però. Perché ad ottobre partirà il nuovo anno termico.

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