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In Basilicata poche strade per le donne: toponomastica da rivedere

 
Luigia Ierace

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Luigia Ierace

A Potenza una strada intitolata a Isabella Morra

Telefono donna: «A Potenza solo sette vie intitolate al femminile; a Matera appena quattro»

Martedì 08 Marzo 2022, 13:34

POTENZA - A quale donna intitoleresti una strada? Il Comune di Avigliano, su iniziativa dell’Assessorato alle Politiche di genere un anno fa, proprio nel giorno della Giornata internazionale della donna, ha avviato un sondaggio per intitolare una strada a una donna aviglianese distintasi per i suoi meriti. La più votata, con il 65,6% delle risposte, è risultata Rachelina Chiara Laguardia, nata ad Avigliano il 12 agosto 1927 e morta il 29 novembre 2016, farmacista e prima donna laureata in paese.

A un anno di distanza, era prevista proprio oggi nella stessa ricorrenza, la cerimonia di intitolazione toponomastica «Piazza Rachelina Chiara Laguardia» con lo scoprimento della targa e un convegno. Tutto rinviato al 17 marzo per il maltempo. Verrebbe quasi da dire che si mette anche il meteo nel difficilissimo percorso per l’intitolazione di un strada in Basilicata, tenendo conto che quelle dedicate alle donne sono davvero pochissime, come nel resto del Paese.

La media di strade intitolate a donne va dal 3 al 5% (in prevalenza Madonne e sante), mentre quella delle strade dedicate agli uomini si aggira sul 40%, frutto di un gruppo di ricerca in seno all’Associazione Toponomastica femminile, fortemente voluta da Maria Pia Ercolini che la presiede. Bisogna tornare indietro a 10 anni fa, nel 2012, quando si è cominciato a parlare di questo tema in Italia prima su facebook e dal 2014 dall’associazione nata con l’intento di restituire voce e visibilità alle donne che hanno contribuito, in tutti i campi, a migliorare la società.

A prendere a cuore la problematica, Cinzia Marroccoli, presidente dell’Associazione Telefono Donna, che è la referente per la Basilicata dell’Associazione, che nel 2012 avvia il censimento nei comuni lucani. «A Potenza, ad esempio, - spiega - su 472 strade solo 7 sono state intitolate a donne tra Madonne e Sante (Madonna delle Grazie, Santa Caterina, Santa Lucia, Madre Teresa di Calcutta), qualche vicolo a Luisa Sanfelice (nobildonna napoletana che prese parte alla rivoluzione napoletana del 1799), alle poetesse Isabella Morra e Laura Battista (poetesse) e alla campionessa olimpionica Ondina Valla. Solo le due poetesse sono lucane e, di queste, solo la Battista è di Potenza. Da allora ad oggi la situazione non è cambiata, anche se sono state promosse diverse iniziative che hanno trovato il consenso delle amministrazioni comunali ma in dieci anni hanno portato all’intitolazione solo di una nuova strada alla scrittrice Anna Maria Ortese».

E non va meglio a Matera dove, in base al censimento, su 754 strade, 27 sono intitolate a donne, 22 a Madonne e sante, 3 a poetesse e archeologhe e 1 a una figura politica. Solo due lucane. Una situazione che si ripete negli altri comuni lucani. È necessario ricordare che è diverso il percorso di intitolazione tra strade carrabili, il cui iter passa per l’autorizzazione dell’Istituto nazionale di Storia patria e del Prefetto, e le zone non carrabili, rotonde, giardini e parchi, per i quali l’iter è più semplice. Si possono citare il parco Elisa Claps e il parco Grazia Gioviale e i giardini dedicati a Chiara Lubich, fondatrice del Movimento dei Focolari, Chiara Lubich.

«Come Telefono Donna - continua Marroccoli - dieci anni fa presentammo un progetto che avrebbe dovuto portare il Comune a intitolare tre strade di Potenza a tre donne selezionate da una rosa di 18 donne (6 a livello internazionale, 6 nazionale e 6 lucane) attraverso un sondaggio. Ma fummo subito costrette a chiudere il voto per un’anomalia nella partecipazione».
Ma cosa era successo? Tra le lucane individuate c’era Ester Scardaccione, Maria Padula, Anna Di Nella, Camilla Ravera, Anna Maria Ortese, ma anche Maria Lucia Dinella detta Maria la pastora, mitica figura del brigantaggio al femminile, compagna di Ninco Nanco. E proprio quel nome cominciò subito a salire in modo del tutto anomalo tanto indurre al blocco del sondaggio.
Contemporaneamente il Comune di Potenza si impegnò con delibera dell’allora sindaco Vito Santarsiero ad accrescere il numero delle strade da intitolare a figure femminile e lo fece intitolando a Anna Maria Ortese, scrittrice, che da bambina trascorse a Potenza gli anni dal 1918 al 1924, dove frequentò la Scuola elementare XVIII Agosto 1860. Anche Telefono Donna ha continuato a promuovere iniziative e individuare donne che potessero essere modelli per le giovani generazioni. In un video “Le Strade delle donne” raccontava storie di donne significative del territorio lucano, dalla “Principessa di Vaglio”, a Carolina Addone Pomarici, alle Clarisse di San Luca, che vivevano nella caserma dei carabinieri e furono le prime a issare a Potenza nel 1860 il vessillo sabaudo, fino ad arrivare a Ester Scardaccione. Ma le parole delle diverse amministrazioni che si sono susseguite nel decennio non si sono tradotte in fatti.

«Siamo state le prime in Basilicata, come Telefono Donna, a puntare l’attenzione su questa problematica - sottolinea Cinzia Marroccoli - per ribadire quanto sia importante dare valore alle donne e a quello che fanno perché possano essere di esempio alle più giovani. Se dare un nome a una strada significa, infatti, dare un valore alla persona cui è intestata e a quello che ha fatto, significherebbe che guardando alle nostre strade solo gli uomini hanno fatto qualcosa. Invece bisogna dare valore e darsi valore come donne. E questo va anche nel senso della prevenzione perché significa riuscire a non sottomettersi a un uomo violento».

E il nome per la prossima strada di Potenza. «A 25 anni dalla morte di Ester Scardaccione (3 ottobre 1997), abbiamo aderito all’idea della Commissione pari opportunità e altre associazioni di dedicarle una strada». Ester Scardaccione, Avvocata, Presidente della Commissione regionale per la parità e le pari opportunità di Basilicata, consulente del Dipartimento per la Pari Opportunità, ministra Anna Finocchiaro, si è particolarmente distinta per la conquista della parità tra i sessi nella nostra regione. E le strade non mancano. Ci sono nomi che si ripetono più volte. Tante ripetizioni che potrebbero essere eliminate. Quello che serve è solo la volontà.

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