Il personaggio

Potenza, i 99 anni di Padre Vitale

Luigia Ierace

Parroco di intere generazioni, affida i suoi ricordi alla «Gazzetta»

Potenza - «Laudato, sii Signore per il dono meraviglioso della vita». Perché i 99 anni che oggi compie padre Vitale Dartizio, il «parroco di Potenza» (ma anche di tutti i lucani), sono un inno alla vita sulla scia di San Francesco, il poverello di Assisi.
Nato a Grassano il 27 aprile del 1922, è arrivato a Potenza nel 1950, dove si è alternato tra le due parrocchie francescane di Santa Maria e di San Michele per poi diventare Rettore della Rettoria del Divino Amore a contrada Dragonara. Il 4 giugno 2013 il consiglio comunale di Potenza gli ha conferito la «cittadinanza onoraria» riconoscendolo «educatore di tante generazioni» e realizzando così il suo sogno di diventare a pieno titolo cittadino di Potenza.
A un passo dal secolo, padre Vitale è lo stesso di sempre, inossidabile negli anni e non c’è lucano che non abbia sentito parlare di lui, perché ha saputo guardare avanti e rimanere al passo con i tempi, testimone vivente di cento anni di storia della chiesa e del Paese. «Nel 1922 mancava tutto, non c’era neppure la luce, ho vissuto la guerra, le malattie e le privazioni. Ma dico sempre che il Signore sceglie le persone e con me lo ha fatto per ben tre volte rinnovandomi il dono della vita». Tre episodi che ricorda sempre: appena nato stava per morire dopo un bagno in acqua bollente e la madre per voto lo chiamò Antonio sperando diventasse francescano; a sette anni quando si ammalò di malaria nella Grassano degli anni Venti non ancora bonificata; e nel 1986 dopo una difficile operazione chirurgica.
E se c’è un segreto per una vita così lunga il parroco guarda al passato. «Volevo fare qualcosa di nuovo e di bello per il Signore e la società. Vivere con gli altri e orientarli. Era grande il mio desiderio di conoscenza, non volevo rimanere nei campi, guardavo a un mondo migliore». Erano gli anni del dopo guerra in Italia nasceva la Dc e si costruiva l’Europa. De Gasperi, Fanfani, Moro, «che ho conosciuto», La Pira, Adenauer, Schuman. Come un libro aperto racconta la storia di ieri e di oggi, attento alla cronaca, alla politica e alla chiesa italiana con gli otto Papi che lo hanno accompagnato, alla chiesa lucana che lo ha visto protagonista in mezzo alla gente, ai bambini, ai giovani, alle famiglie.
«Grazie Signore per avermi concesso tanti anni di vita che ho speso cercando di restare fedele alla vocazione di sacerdote e di consacrato alla scuola di Francesco di Assisi. Restando sempre al servizio dei fratelli e delle sorelle che mi hai affidati, ho distribuito loro il dono della tua grazia che salva. Se altro tempo, nella tua bontà mi concederai, sia solo per continuare a dirti grazie». Parole scritte sulla cartolina realizzata dall’artista francescano Padre Tarcisio Manta per ricordare i suoi 99 anni. Un quadretto delicato che sublima il momento della preghiera nel volto di San Francesco o di padre Vitale o di ogni uomo che tende le mani a Dio e lo ringrazia per il dono della vita nell’estasi del creato e dei suoi colori.
«Mi sarebbe piaciuto fare una grande festa. Non sarà possibile. Concelebrerò la messa e sentirò tutti vicini». A padre Vitale che ha sempre avuto a cuore il lavoro dei giornalisti e il mondo dell’informazione, va oggi l’augurio della Gazzetta.

Privacy Policy Cookie Policy