Lo aveva annunciato nella conferenza stampa di fine anno: sui conti va fatta «un’operazione verità». E cosi, esaurita la settimana di Capodanno, il governatore lucano Vito Bardi è andato all’attacco della giunta precedente, annunciando l’aumento del disavanzo dei conti regionali e le difficoltà nella spesa. Una «operazione verità», dunque, che se da un lato conferma i già noti problemi nei conti, dall’altro evidenzia come quel risultato sia frutto dell’eredità della giunta Pittella.
Perché ad essere al centro della discussione c’è il bilancio 2018, rendiconto per il quale la sezione regionale di controllo della Corte dei Conti aveva chiesto misure correttive. Così, proprio recependo quelle misure sollecitate nella Parifica del bilancio, ed approvando le modifiche al rendiconto generale per l’esercizio finanziario 2018, la Giunta regionale lucana ha ufficializzato di aver rideterminato il disavanzo di amministrazione. Passando da 22 milioni a 41 milioni di euro. Una somma sostanziosa che, ora, la Giunta dovrà accantonare, limitando, di fatto, le spese per i prossimi anni .
«C’è rammarico per l’aumento di circa 20 milioni di euro del disavanzo 2018 perché limita la capacità di spesa per un importo considerevole - precisa una nota dell’intera Giunta Bardi - Si tratta di una pesante eredità che ci arriva dal recente passato e che ha precise responsabilità politiche in coloro che hanno governato la Basilicata prima di noi e che oggi troppo spesso raccontano ai cittadini lucani verità contorte. Ma la verità dei numeri è incontrovertibile e oggi siamo costretti a fare i conti con 20 milioni di euro in meno. Il nostro governo ha, infatti, deciso di rispettare pedissequamente le considerazioni della Corte dei Conti e di tenere i conti in ordine. Per noi il rispetto delle norme e delle regole è un principio non negoziabile».
Parole che chiamano in causa il precedente governo di centrosinistra e sottolineano il quadro in chiaroscuro delle casse regionali. C’è il disavanzo da coprire per legge entro 4 anni, ci sono i «buchi» nei conti relativi al documento contabile del 2019 emersi già lo scorso anno (con oltre 100 milioni di euro da recuperare), c’è l’allineamento del previsionale 2021 - 2022 ed infine il disegno di legge, collegato al previsionale 2020, sulle decine di milioni di debiti fuori bilancio. Una condizione che, di fatto, incide su spese ed investimenti e che richiede soluzioni in tempi brevi. Come quella a cui sta lavorando il governo regionale di centrodestra ossia un’anticipazione delle royalty del greggio che spettano alla Basilicata. Sempre che le compagnie petrolifere siano disponibili.