L'intervista
Basilicata, i nodi della gestione Covid tra tamponi e piattaforma: parla il dirigente Esposito
Dirigente del Dipartimento regionale alla Sanità, incalzato sulle criticità spiega e rassicura
Pochi tamponi al giorno, sistema di tracciamento in tilt, piattaforma che fa acqua. In questi giorni fioccano segnalazioni in redazione su problemi che riguardano la gestione Covid in Basilicata. Per fare chiarezza ci siamo rivolti a Ernesto Esposito, dirigente del Dipartimento regionale alla Sanità.
C’è oggettivamente un calo di tamponi analizzati in questi ultimi giorni. A cosa è dovuto?
«È legato semplicemente ad un’intensa campagna di screening con i test antigenici. Non abbiamo ulteriore personale a disposizione e quindi sono le stesse squadre che si occupano di garantire i test di massa. Appena lunedì scorso abbiamo finito 1.600 tamponi antigenici a Melfi, in precedenza è toccato a Potenza e Matera e nei prossimi giorni ci occuperemo di altri paesi. Se si sommano i tamponi molecolari con quelli antigenici ci si rende conto che non c’è stato un calo».
Il presidente Bardi aveva annunciato che l’obiettivo era di arrivare a 3mila tamponi al giorno. Il traguardo ancora non è stato raggiunto...
«Parto da una premessa: gli standard europei prevedono 250 tamponi al giorno per 100mila abitanti. Con meno di 600mila persone significa che in Basilicata sarebbero sufficienti 1.300-1.400 tamponi.
C'è un ritardo sui 3mila tamponi previsti perché non abbiamo i rifornimenti necessari. È un problema di kit di processazione che, per la verità, riguarda tutta Italia. C’è anche da dire, però, che quando abbiamo richiesto 3mila tamponi al giorno la Protezione civile ci ha spiegato che è una quantità eccessiva. Ad ogni modo, pensiamo di arrivarci lo stesso a quella soglia, un poco alla volta, ma 2mila tamponi al giorno sarebbero più che sufficienti».
La piattaforma dove vengono segnalati i positivi pare sia aggiornata in ritardo e, comunque, non corrispondente alla situazione reale. C’è qualche intoppo nell’organizzazione?
«Fino al 30 novembre avevamo delle criticità che non c'erano state segnalate, stiamo cercando di renderla più performante, può capitare qualche ritardo perché non tutti gli operatori sono ben informati sulle novità. L’Istituto superiore della Sanità ci chiede di aggiungere in piattaforma anche il campo per i test antigenici rapidi e quando avvieremo la vaccinazione Covid dovremo essere in grado di fornire anche dati su soggetti vaccinati. Insomma, la piattaforma si sta arricchendo di elementi».
Sì, ma nel frattempo ci sarebbero positivi che dicono di non essere stati inseriti sulla piattaforma. E i dati non collimano con quelli delle Usco e dei laboratori privati. Per esempio 8 casi registrati due giorni fa a Potenza, mentre ci risulta che solo Polisan ne abbia in carico 8 e LifeBrain ne certifica 28...
«Può capitare che sfugga un nominativo, ma ciò assolutamente non intacca la comunicazione con il diretto interessato e con il suo medico. Quanto ai dati, non collimano perché li depuriamo dai tamponi di controllo».
Ospedale da campo, si riuscirà ad aprirlo entro fine anno?
«Credo che in questa settimana finiranno tutte le operazioni di collaudo, almeno per quanto riguarda il sito di Potenza. A Matera ci vorrà qualche giorno in più».
Più in generale, vi si accusa di non aver programmato gli interventi per la seconda ondata Covid...
«Falso. Evidentemente chi ci accusa non ha letto il programma di riorganizzazione della rete ospedaliera datato 2 luglio 2020. Ci siamo mossi strategicamente in piena estate redigendo un documento che s’intitola «Convivere con il Covid». Già a luglio avevamo immaginato cosa poteva accadere e come ci si poteva attrezzare. Spesso si fanno accuse senza essere informati».