La storia
Potenza, entra in ospedale per partorire ed esce contagiata dal Coronavirus
La donna ha partorito nel reparto di Ostetricia e Ginecologia dove si è sviluppato un focolaio
Entra in ospedale per partorire ed esce con il virus in corpo. È travolta da sentimenti contrastanti: la felicità per aver dato alla luce il figlio e la rabbia per aver contratto l’infezione Covid-19 in un luogo che dovrebbe essere ultra-sicuro. A raccontarci la sua esperienza è una giovane donna della provincia di Potenza, di cui evitiamo di rendere noto le generalità, che la settimana scorsa ha partorito nel reparto di Ostetricia e Ginecologia del San Carlo di Potenza.
Ricostruiamo l’accaduto. Lei quando è entrata in ospedale?
«Sono stata ricoverata giovedì scorso e appena arrivata mi hanno fatto il tampone che è risultato negativo».
Quando è stata dimessa?
«Ho partorito e sono uscita domenica pomeriggio».
Prima di uscire le hanno rifatto il tampone?
«Macché. Niente. Ho appreso dai giornali quello che era successo in Ostetricia, con il contagio del personale. Nessuno mi ha chiamata, eppure io sono stata lì in quei giorni. Ho deciso di rivolgermi a un laboratorio privato per sottopormi al tampone e l’esito purtroppo è positivo».
Quindi ritiene che il virus l’abbia contratto proprio in Ostetricia?
«Certo, non ci sono dubbi. Io stavo bene e dopo essere uscita dall’ospedale sono andata a casa da dove non mi sono mossa. Sono veramente arrabbiata per quello che è accaduto, non è possibile che uno entri in ospedale ed esca infettato».
Avrà certamente letto delle polemiche sulla festa di un’ostetrica. La direzione ospedaliera ritiene che sia stata lì l’origine del contagio...
«Sciocchezze. Mi dovrebbero spiegare allora perché sono stata contagiata anch’io che mi trovavo in ospedale prima della festa di sabato scorso. Il virus era nel reparto, non raccontassero favole».
Ha avuto contatti con un’ostetrica in particolare?
«Con diverse. Devo dire che stavamo tutti in reparto sempre con la mascherina sia noi pazienti che loro».
Insomma, nonostante le precauzioni ha preso il virus...
«Già, non so come possa essere accaduto. Ma un fatto è certo: in reparto qualcuno era già infetto. Sono preoccupata per me, per mio figlio, i miei familiari, ma anche per tutti gli altri bambini che hanno avuto contatti con le ostetriche. Intendiamoci, non me la prendo con loro, ci mancherebbe. Io lancio un’accusa alla direzione sanitaria che evidentemente non ha previsto di fare tamponi nei reparti. Andrebbero eseguiti ogni tre, quattro giorni».
Come fa adesso con il suo piccolo?
«Spero di continuare ad essere asintomatica. Nel frattempo faranno i tamponi tutti della mia famiglia. Mi auguro che mio figlio non sviluppi l’infezione. Ma questa storia deve far riflettere sulla gestione dei reparti ospedalieri e sul fatto che se non avessi letto del caso di Ostetricia avrei potuto infettare mezzo paese».