Nel Potentino

Mancano le vocazioni: le ultime due suore lasciano Pescopagano

Maria Vittoria Pinto

Il sindaco riferisce di aver fatto di tutto per trattenerle

«Una decisione non condivisa ne determina la definitiva chiusura della Casa ed il trasferimento delle suore in altre sedi, chiudendo un importante capitolo della storia di Pescopagano». Un addio accorato quello della comunità pescopaganese che ricorda, con affetto, la presenza costante e rincuorante delle suore. L’intera comunità da oggi sarà privata anche delle ultime due suore della Comunità religiosa femminile Figlie della Carità che, per decenni, sono state una presenza attiva in vari e importanti momenti della vita quotidiana del paese lucano. Tanti i motivi, fra tutti le poche vocazioni che non assicurano continuità. «Voi, figlie di San Vincenzo e Santa Luisa – si legge nella lettera in cui Filomena e Michele Pinto hanno raccolto lo sfogo e i saluti della comunità di Pescopagano – siete un’istituzione ideata nel 1890 ed attiva dal 1891, da ben 130 anni a Pescopagano e per Pescopagano. Sempre pronte ad un sorriso, a porgere una mano, ad ascoltare, ad aiutare. In punta di piedi siete entrate in ogni casa portando come dono una parola buona, un consiglio, una preghiera. In tutte le manifestazioni religiose e civili la vostra presenza ha donato qualcosa in più. Sempre vicine ai meno fortunati, ai bambini, ai giovani, agli anziani, agli ammalati, ai morienti; avete preparato generazioni al battesimo, prima comunione, cresima, matrimonio; i vostri insegnamenti verranno sempre ricordati.

Vedere quel piazzale pieno di bambini, il salone pieno di ragazze avviate al ricamo, di convegni e conferenze, cineforum e altre attività, è stato sempre esempio di impegno e dedizione”. “Un passaggio delicato per tutta la comunità” ha sottolineato don Biagio Intana: “come Giobbe, che non si scoraggia neanche quando perde i figli, da qui l’augurio alla nostra comunità, di non lasciare l’ultima parola alla privazione di una presenza così importante a Pescopagano come quella delle suore, e un augurio a suor Giovanna, suor Maria e alle altre che sono già andate via, suor Francesca, suor Isabella e suor Vincenza, in questo momento così delicato di ripresa, che si possa trovare nella prova, nel cambiamento, speranza e fiducia”. Un vuoto per le suore è anche “andar via, in questo momento di pandemia, senza poter salutare la comunità – come ha spiegato la madre superiora suor Giovanna – perché qui si è succeduta una generazione di suore accolte calorosamente da tutti, dai cittadini, dai parroci e dalle amministrazioni che si sono succedute nel corso degli anni. Continueremo a tenervi nelle nostre preghiere”.

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