Un nuovo caso di Covid-19 tra i lavoratori della Fca di Melfi: il sedicesimo dalla ripresa delle attività a fine agosto. Si tratta di un operaio del montaggio residente in Basilicata (a Pescopagano), che ha lavorato in stabilimento fino al 25 settembre. L’operaio è stato sottoposto a tampone in un laboratorio privato. Ora sarà necessaria la «convalida» di una struttura pubblica.
È quanto emerso ieri sera, al termine di un incontro in videoconferenza tra la direzione aziendale della Sata di Melfi, che sta ricostruendo la catena dei contatti ed il comitato di sicurezza di stabilimento.
L’azienda continua a mantenere alta l’attenzione, reputando efficienti i protocolli fino ad oggi attuati nello stabilimento, sia in fatto di prevenzione che di intervento quando sono emersi i casi di covid-19. Quella sul caso di Covid non è stata l’unica comunicazione di ieri da parte della Fca. In mattinata, infatti, la direzione della Sata ha annunciato una novità riguardante l’organizzazione del lavoro ed i livelli produttivi, per via di un piccolo rallentamento negli elevati ritmi sulle linee, che hanno caratterizzato il lavoro da alcune settimane a questa parte. «In base a quanto riferito dall’azienda - fa sapere il segretario regionale della Fim-Cisl, Gerardo Evangelista - non è stato confermato il turno pomeridiano di domenica 4 ottobre. La linea interessata è quella organizzata sui 20 turni, dove si realizzano i modelli Jeep Renegade e 500X». Oggi, intanto, per le 15.30 è stato convocato il comitato esecutivo di stabilimento.
All’ordine del giorno, la nuova piattaforma digitale di Fca, ma anche alcune novità che riguardano la sicurezza in fabbrica nel periodo della pandemia. I provvedimenti che saranno adottati sono stati anticipati da una comunicazione delle segreterie nazionali di Fim, Fiom, Uilm, Fismic, Uglm ed Aqcfr. Le organizzazioni di categoria ed il gruppo Fca hanno stabilito infatti di «prorogare fino al 15 dicembre l’accordo di misure di contrasto alla diffusione del contagio del Covid-19, che hanno dimostrato la loro efficacia nell’impedire che i luoghi di lavoro diventassero focolai e che certamente risulteranno ancora necessarie in una fase di rinnovato aggravamento della epidemia». Fca ha accettato di approfondire nei prossimi giorni «alcune richieste sindacali di inserimento di ulteriori accorgimenti, quali misure aggiuntive per i lavoratori a suo tempo qualificati come fragili e la definizione di procedimenti di contenimento nel caso di rilevazione di casi di contagio già avvenuti, nonché la previsione di modalità di convocazione di assemblee per i lavoratori in lavoro agile (smart working)». Ci sarà, poi, una campagna di vaccino anti-influenzale «per tutti i lavoratori, con l’assistenza base a carico azienda». Attraverso un’applicazione gli operai potranno «non solo prenotare il vaccino, ma anche il pasto in mensa e da ottobre avranno pieno accesso alla parte della rete Internet detta Self service dipendente».