Nel Potentino

Lavello, rapina in casa: condanna nulla in Cassazione, il sospettato ha un fratello che gli somiglia troppo

Giovanni Rivelli

Saltata la condanna a 5 anni di reclusione e 800 euro di multa: la rapina, in casa di due anziani, nel 2008

Un riconoscimento fotografico no fatto autonomamente da ognuna delle parti lese ma in modo collettivo e due fratelli che si rassomigliano troppo e un album fotografico disomogeneo.
Salta in Cassazione la condanna a 5 anni e 800 euro di multa per il lavellese Walter Tarricone accusato di una rapina ai danni di due anziani nella cui abitazione, nel 2008, penetrò nottetempo una banda di tre persone. Ancora non note le motivazioni della suprema Corte, ma le doglianze avanzate dal difensore di Tarricone, l’avvocato Gervasio Cicoria, contro la sentenza di primo grado confermata poi in appello vertono tutte su quell’anomalo «riconoscimento collettivo» fatto con alcune foto in primissimo piano e altre con tutto il busto, immagini a colori miste a immagini in bianco e nero, che vide i due anziani coniugi ravvisare proprio nelle immagini di Walter Tarricone (che ha peraltro un fratello molto simile gravato da precedenti) una delle persone che erano entrate in casa nottetempo.

Un particolare importante, anche perché oggi non è possibile rinnovare la testimonianza delle due vittime della rapina. La signora è deceduta, il marito è stato giudicato da una perizia del 2016 non in grado di testimoniare (e ha anche detto di non avere un ricordo chiaro di quello che era successo 8 anni prima).

Toccherà così alla Corte d’Appello di Salerno (sulla base delle indicazioni che saranno date dalla motivazione della Cassazione) sbrogliare la matassa di quella che fu una notte da incubo per i due anziani. I due, la notte del 26 febbraio del 2008, stavano tranquillamente dormendo nella loro casa posta al primo piano di uno stabile autonomo, quando tre malviventi col volto coperto da passamontagna entrarono, grazie a una scala, dalla finestra del bagno lasciata aperta. I tre arrivarono nella camera da letto e iniziarono a frugare, ma prima si svegliò l’anziano uomo, poi la moglie (che accennò anche una reazione con un bastone, ma venne immobilizzata. I tre chiesero dove tenessero i soldi e si impossessarono di quello che i due avevano nei vari borsellini e nel comò, per un totale di circa 2.500 euro. Ma durante l’azione uno dei malviventi si tolse il passamontagna e un altro lo alzò. Così dopo che i tre erano andati via e fu possibile dare l’allarme, i due coniugi furono condotti in caserma e gli furono sottoposte alcune foto tra le quali quella dell’odierno imputato che indicarono come uno dei due che avevano visto a volto scoperto.

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