Coronavirus

Potenza, crescono ancora i contagi: fiato sospeso per nove prof

Antonella Inciso

Ma le statistiche della Regione ipotizzano tra i 60 ed i 70 docenti positivi. Solo a Potenza sono stati 400 i test effettuati dall’Unità Usca. Fino ad oggi 35 i casi dubbi, confermati come infezioni datate

La curva cresce ancora. Senza rallentamenti, senza variazioni, anche minime, al ribasso. La curva cresce e rivela nuovi cluster, con focolai che sono sempre più intrafamiliari. Dopo Palazzo San Gervasio, dopo il Materano, dopo l’area sud con il suo epicentro a San Severino Lucano la paura per la diffusione del Covid in Basilicata aumenta ogni giorno che passa. Gli ultimi contagi sono stati registrati, ieri, e sono cinque (tra cui un uomo domiciliato presso un villaggio di Metaponto), facendo salire ad 82 i contagiati totali. E con essi aumentano le preoccupazioni per la riapertura delle scuole e per il collegato problema del trasporto scolastico. Uno scenario ancora tutto da definire, se si considera che questi sono i giorni del picco del contagio da rientro delle vacanze. Un picco che non accenna a diminuire, nonostante il passare dei giorni. Il che proietta lunghe ombre anche sulle attività scolastiche, su quelle riaperture che riporteranno docenti, personale tecnico - amministrativo ed alunni a contatto tra loro. Per questo, da settimane, è in corso lo screening con i test sierologici sul personale scolastico. Secondo le proiezioni matematiche del Dipartimento Sanità della Regione ad essere trovati positivi al Covid dovrebbero essere tra i 60 ed i 70 addetti. Un numero non altissimo se si pensa che sono 11mila e 500 le persone che dovrebbero effettuare i test. Ma nello stesso tempo un numero che non supera i timori. Come quelli che hanno riguardato sino ad oggi i 44 professori che sono risultati positivi al test sierologico. Effettuati i tamponi per 35 di loro è stato confermato che si è trattato di una infezione datata. Per altri nove, invece, il risultato è stato dubbio e sono in attesa di un nuovo tampone. Test che , se positivo, confermerebbe che si tratta di un contagio in corso. Intanto, restano gli interrogativi sul numero di esami sierologici effettuati. Sui dati complessivi, al momento, non ci sono certezze. Il Dipartimento Sanità non ha ancora definito il quadro complessivo, essendo affidato il test ai medici di famiglia che si rivolgono alle Aziende sanitarie solo in caso di test positivi per l’effettuazione del tampone. È indubbio, però, che molti addetti, più che rivolgersi ai medici di famiglia (solo il 70 per cento dei medici di base ha aderito alla campagna regionale) hanno contattato il numero verde fornito dal Provveditorato ed hanno effettuato il test con le Unità Usca. Nel solo capoluogo, ad esempio, sono stati 400 i docenti che ad oggi hanno fatto il sierologico. I dati per i comuni del territorio, invece, arriveranno nei prossimi giorni e solo allora si capirà se in Basilicata, a differenza di altre regioni, l’adesione alla campagna sarà alta oppure no. Nel frattempo, dalla Protezione civile nazionale sono arrivati i 3500 test sierologici che, dopo le richieste della Regione, mancavano.

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