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Fca, Melfi: sindacati, a maggio alcuni stop a produzione

 
Redazione online

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fiat fca Sata melfi

Lo stop è legato all’andamento di mercato e più complessivamente alla situazione tecnico produttivo organizzativa

Venerdì 19 Aprile 2019, 12:13

La sospensione di alcuni turni di lavoro nei fine settimana di maggio, «la cui copertura sarà attraverso il contratto di solidarietà per tutti i lavoratori» è stata decisa per lo stabilimento di Melfi (Potenza) della Fca. Lo ha comunicato - secondo quanto reso noto in un comunicato congiunto da Fim, Uilm e Fismic - la Direzione aziendale ai rappresentanti sindacali durante una riunione dell’Esecutivo di stabilimento.


Lo stop - legato «all’andamento di mercato e più complessivamente alla situazione tecnico produttivo organizzativa» - è stato deciso dalle ore 22 di sabato 4 maggio alle 6 di lunedì 6 maggio; dalle 22 di sabato 11 maggio alle 6 di lunedì 13 maggio; dalle 22 di sabato 18 maggio alle 6 di lunedì 20 maggio; dalle 14 di domenica 26 maggio alle 6 di lunedì 27 maggio».
I sindacati hanno evidenziato che «dunque continua la flessione degli ordini visti gli undici turni di fermata coperti attraverso il contratto di solidarietà che determinano una riduzione di circa 4.400 vetture; nei primi cinque mesi dell’anno, da gennaio a maggio 2019, registriamo una riduzione di circa il 20% di produzione Jeep Renegade e Fiat 500X rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso».


Per Fim, Uilm e Fismic, «questa situazione oggettiva pone sempre più al centro che bisogna avviare una discussione seria e vera su tutto il settore Automotive nel nostro Paese, ma nonostante questo siamo convinti, data l’oggettività legata agli investimenti già in atto all’interno dello stabilimento di Melfi, che l’adozione delle nuove tecnologie ibride/elettriche e soprattutto l’avvio della produzione della nuova Jeep Compass renderanno lo stabilimento di Melfi più strategico all’interno di un mercato sempre più globale e soprattutto consentiranno il mantenimento degli attuali livelli occupazionali, con la speranza inoltre che gli stessi possano dare una risposta alla 'fame di lavorò che caratterizza il nostro territorio».

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