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Dodicimila grazie dalla Gazzetta Basilicata

Redazione Basilicata

Vendite record nel giorno del flash mob in piazza. I lucani al fianco del giornale

POTENZA - Il territorio è con noi. Nel giorno di Gazzettaday oltre 12mila copie vendute in Basilicata: uno straordinario risultato che testimonia la vicinanza dei lettori al nostro (vostro) giornale. I lucani, così come i pugliesi, dimostrano di tenerci alla Gazzetta, alla sua storia, alla sua affidabilità, alla sua informazione. Le vicende giudiziarie del nostro editore si riflettono sull’operatività finanziaria dell’azienda, ma se il proprietario è un imprenditore, i padroni di un quotidiano sono i lettori. Ecco perché la testimonianza di affetto nei nostri confronti è importante, vitale. Il calore dei cittadini lo vediamo dalle copie vendute e dalla partecipazione al flash mob promosso ieri mattina in piazza Mario Pagano, ai piedi della redazione potentina. Un evento organizzato in contemporanea alle altre redazioni della Gazzetta, a cominciare dalla sede centrale di Bari.

Tra le coreografie delle allieve del centro danza Metamorfosi, la musica dei 3Mendi, la diretta di radio Tour e l’ospitalità del mercatino natalizio, abbiamo informato in diretta i nostri lettori sulla delicata situazione che sta vivendo il giornale, registrando una straordinaria solidarietà e partecipazione che si sono tradotti in un abbraccio collettivo «a difesa di un patrimonio del territorio, un presidio di democrazia» come hanno sottolineato nei loro interventi il sindaco di Potenza, Dario De Luca, e il presidente dell’Ordine dei giornalisti di Basilicata, Mimmo Sammartino. Al flash mob hanno partecipato, tra gli altri, anche Franco Selvaggi, storico campione del mondo di calcio con la nazionale italiana nel 1982 e la cantautrice lucana Rosmy. E poi tanti colleghi di Rai e Ansa, intellettuali, scrittori, modelle, professionisti e cittadini a cui va il nostro ringraziamento per l’attenzione mostrata. Solidarietà ai giornalisti è stata espressa, in una nota, anche dai Verdi, con «l'auspicio che si trovi una soluzione al più presto, nel massimo rispetto delle esigenze che hanno motivato la confisca dei beni dell’editore e del lavoro della magistratura».

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